Jean-Arthur-Nicolas Rimbaud
Jean-Arthur-Nicolas Rimbaud
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La Vita Felice
Jean-Arthur-Nicolas Rimbaud (Charleville 1854 - Marsiglia 1891) è considerato un innovatore della lingua poetica oltre che uno fra gli autori più decisivi dell’Ottocento francese. Eccelle negli studi scolastici e, giovanissimo, scrive i primi versi anche in latino. In rivolta contro l’educazione conformista e oppressiva della madre, fugge dalla vita provinciale alla quale si sente condannato. A diciassette anni entra in contatto con Verlaine, che ne valorizza il talento. Dopo questo incontro prende avvio la loro storia sentimentale. Cominciano i loro vagabondaggi attraverso l’Europa ma la convivenza risulta impossibile e Verlaine, che non vuole essere lasciato, ferisce l’amico a colpi di pistola. Il rapporto fra i due poeti s’interrompe definitivamente, e Rimbaud intraprende un lungo periodo di viaggi fino a stabilirsi per sempre in Africa, dove svolgerà diverse attività commerciali, fra cui, dopo essersi svincolato dalla propria identità poetica, quella terminale di trafficante d’armi. Colpito da un tumore al ginocchio, nel 1891 torna in Francia dove, dopo l’amputazione della gamba, muore tra le braccia della sorella Isabelle. Quasi tutta la produzione poetica di Rimbaud viene realizzata tra i sedici e i diciannove anni. Una stagione all’inferno, «prodigiosa autobiografia psicologica, scritta in quella prosa di diamante che è una sua esclusiva proprietà» (Verlaine) e Le illuminazioni, sono le sue opere che hanno segnato in profondità la storia della poesia mondiale.