Roma 16 3 18 Stefania Di Lino con «La parola detta»
il 16.03.2018
inserito il 25.02.2018
Laboratorio Sociale 100Celle viale della primavera 319/b Roma
Nell'ambito della rassegna LETTURE AL CASALE, Stefania Di Lino con «La parola detta»
VOCI DI DONNE
Sarà con noi Stefania Di Lino,
con il suo libro di poesie "la parola detta"
Avremo il piacere di ascoltare e di condividere questa sua opera e la sua intensa poetica,
condividendone con lei la genesi e i passaggi che l'hanno generata.
E..con il contributo di Annamaria Giannini, Dona Amati, Laura Cingolani, Simonetta Ramacciani, voci di donne si incroceranno.
A seguire dopo una pausa aperitivo/cena
H 21.30
NICOLETTA SALVI menestrella femminista in concerto,
Nicoletta-violino e voce
Antonio Merola- tamburi a cornice
Rosalux -chitarra
Con Stefania Di Lino non siamo davanti a una poesia semplice. Essa si configura fortemente stratificata e proprio per questo assume connotazioni e significati diversi e paralleli. è una poesia che parte dal dolore per giungere al bene come mezzo di guarigione e speranza.
Molto spesso vengono usati verbi al futuro che si contrappongono a periodi di presente in un dualismo costante tra ora e dopo, nero e luce, realtà e aspirazione. Il presente e la realtà sono coperti da un velo buio, rappresentano il dolore, le difficoltà; nel futuro si apre la via, si torna alla luce.
Stefania Di Lino nega il verso nel senso tradizionale del termine e crea un modo originale di collocare le parole sul foglio. Il verso, perché tale è, non è definito da un “a capo” ma da un segno grafico singolo o doppio che dona respiro non solo alla lettura, ma al senso stesso della poesia. Siamo di fronte all’opera di una donna-artista che prende in mano la propria poesia e la modella fornendole una forma estetica e contenutistica insieme.
è come se tutto fluisse senza interruzione apparente, come se le parole fossero un corso d’acqua nel quale scogli sparsi, ma non a caso, tentassero di limitarne il flusso, senza però riuscirvi e, al termine, lì dove il fiume si getta nel mare, a volte troviamo un luogo inatteso simboleggiato, ad esempio, da una virgola posta alla fine del dettato come a dire che in realtà tale fine non esiste realmente.
dalla prefazione di Cinzia Marulli
pianta casuale caduta dal cielo / negli interstizi angusti di una crepa / tra sassi inerti / depositati tra rotaie / che stringono attorno / come fosse lapidazione / eppure in alto va / eppur si muove nell’atto leggero del volare / che non si adegua al passo greve della terra / se orizzontale è il gesto largo della semina /orizzontale fui io /e mi feci letto e mi feci sponda / pronta ad accogliere il seme
orizzontale dunque fui / e parallela alla terra /ma verticale è la pianta nata / che in alto il suo stelo tende / ed è albero che come mani / in alto allunga i suoi rami / infinita ingenuità c’è nel crescere / e nel portarsi avanti con la vita / una gentilezza tenera e sacrale / una proiezione che si nutre del domani / e nel domani crede e spera,
![]() La parola detta
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autori: | Stefania Di Lino |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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