Anna Toscano: La poetessa dei versi scritti e parlati

Condividiamo volentieri l’articolo pubblicato su La Nuova Venezia del 8.4.12 che presenta Anna Toscano, facente parte del Comitato di Lettura Poesia LVF.
La poetessa dei versi scritti e parlati
08 aprile 2012 — pagina 49 sezione: Nazionale
di Anna Sandri Pensa che sia vero: la poesia non salverà il mondo, ma può salvare gli uomini, graffiati uno a uno dalla forza delle parole, e dalla stessa forza, uno a uno consolati. Per lei la scoperta è avvenuta a 18 anni: “Sfocia nell’amarezza/ la terribile certezza/ che la relazione umana/sia solo una puttana”. Molto altro è venuto dopo: e oggi che di anni ne ha 41, Anna Toscano ha al proprio attivo tre raccolte di poesie pubblicate (la prima è giunta alla quarta edizione), numerose liriche presenti in antologie, una solida carriera di editor che l’ha messa a confronto per anni con la smisurata, non sempre sensata, produzione di un popolo che si sente poeta e dai cassetti tira fuori le più incredibili composizioni da inviare alle case editrici. «Un sacco di gente» sorride «scrive ma non legge». Trevigiana di nascita, veneziana dal primo giorno in cui ha potuto scegliere dove vivere e sono ormai trascorsi molti anni, un passo alla volta Anna è diventata un punto di riferimento nazionale per quell’arte così appartata che è la poesia: è stata invitata a leggere i suoi versi a Milano, a Roma al Tempio di Adriano per la manifestazione “Ritratti di poesia” e più recentemente, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, a Napoli. Da qualche giorno a Ferrara sono affissi i manifesti che annunciano, per l’1 giugno, la sua partecipazione alla rassegna “In gran segreto”. «Di una cosa sono fiera» dice «Non ho mai pubblicato un solo verso a pagamento. Le mie poesie sono state accettate la prima volta dalla casa editrice alla quale le avevo proposte, la LietoColle, e successivamente mi sono state richieste per la pubblicazione. Trovo tristissimo dover dare qualche migliaio di euro a un editore solo per veder stampato il proprio lavoro in libriccini che alla fine ti devi ricomprare per venderteli da solo alle presentazioni. E’ una pratica diffusa, perché c’è chi ci guadagna, e bene». Tra l’ermetismo che dilaga (e che spesso sconfina nella confusione) e la comprensione, Toscano ha scelto la seconda con il coraggio di chi vuole farsi capire: i suoi versi sono chiari, spesso dolorosi, talvolta struggenti (come nella poesia “Lasciami”, dalla raccolta “Controsole”, scelta per il manifesto ferrarese), mai inchiodati al gusto della parola per la parola. La poesia per lei è una delle forme espressive predilette, ma non la sola; per anni si è dedicata alla fotografia con impegno professionale, scattando e stampando e realizzando mostre importanti in tutta Italia. «Oggi quell’esperienza riemerge, scrivo i miei versi sulle fotografie, è una sperimentazione in corso che mi sta prendendo molto». Crede fortemente nella diffusione della cultura. Insegna italiano a Ca’ Foscari, ai Corsi di lingua per stranieri; e a Radio Ca’ Foscari conduce assieme ad Alessandra Trevisan la trasmissione “Virgole di Poesia”, che va in onda ogni mercoledì alle 22 e che è diventata un cult, con gli autori invitati a leggere i propri versi. Non vive su un eremo, anzi: «Credo molto nelle tecnologie, Sto lavorando a una ricerca sui nativi digitali, e due anni fa ho partecipato alla realizzazione del concorso di poesia on line “taggo e ritraggo”, un’esperienza bellissima». La poesia, in lei, nasce dalla stessa fonte della fotografia: «Guardare le cose, la quotidianità. Per questo Venezia è la mia città, perché consente il tempo di guardare. Mi appassionano le finestre che si aprono sulla vita delle persone, i volti, le storie che si possono immaginare». E c’è un nuovo libro, in un orizzonte nemmeno troppo lontano. È presto per parlarne, ma quando sarà pronto non resterà in una nicchia. Con la sua voce morbida, Anna avrà piazze e teatri in cui leggere, restituendo ogni volta il brivido che solo l’equilibrio perfetto delle parole e dell’anima sa dare, quell’equilibrio così raro eppure così riconoscibile che si chiama, semplicemente, poesia.
Anna Sandri