Vent’anni di Vita Felice – Il compleanno della casa editrice

articolo pubblicato su www.qui-libri.it
Una vita tra i libri: prima come direttore delle librerie della casa editrice Garzanti poi come editore indipendente. Gerardo Mastrullo può essere descritto così: un uomo che ha realizzato un sogno e oggi con i suoi autori e con i lettori dei libri della Vita Felice festeggia i venti anni di attività.
«Vent’anni fa, quando ho iniziato non avrei mai pensato di arrivare fin qui» è solito ripetere, ma dal 1992 ad oggi ha pubblicato ben 450 titoli, creando il gruppo editoriale Tempo Libro che oltre alla Vita Felice raggruppa altri marchi: BookTime, Edizioni Otto/Novecento, Editrice il Ponte, Edizioni di Terrenuove. Il successo, nel senso che la casa editrice è conosciuta ed apprezzata per la qualità dei libri che pubblica, è arrivato nonostante le difficoltà che un editore indipendente incontra soprattutto per quanto riguarda la distribuzione. Mastrullo, quando ha iniziato, sapeva bene che non sarebbe stato facile affermarsi in un settore dove ogni giorno escono centinaia di titoli, la maggior parte dei quali non verranno neppure esposti sugli scaffali delle librerie che privilegiano le grandi case editrici, penalizzando gli editori indipendenti. La qualità e l’originalità potevano essere però le due chiavi in grado di aprire le porte e così è stato perché Mastrullo ha scelto per la Vita Felice di pubblicare non solo titoli importanti ma anche volumi belli come oggetti.
L’inizio è stato all’insegna della poesia grazie all’amicizia che lo legava ad Alda Merini quando la poetessa non godeva della fama arrivata solo dopo la partecipazione ad una trasmissione televisiva. Così i primi libri pubblicati sono stati Ipotenusa d’amore , La palude di Manganelli, Titano. Amori intorno cui ha fatto seguito Incontri con Oscar Wilde di André Gide. Poi sono nate le collane Labirinti con la pubblicazione di Pessoa, Rilke, Majakovskij quindi Il piacere di leggere con le opere di Thoreau, di Proust, Austen, Gide e Stendhal. Saturnalia è la collana dedicata agli autori greci e latini; c’è poi Liberilibri che ripropone testi caduti nell’oblio mentre Otto/Novecento è riservata alle opere degli autori italiani tra i due secoli. Il catalogo è ricco e stimolante per lettori ‘forti’ e recentemente si è arricchito di due nuove collane con autori di rilievo internazionale, da Edgar Morin a Alain Badieau, da Giovanni Reale, a Massimo Cacciari e ad Emanuele Severino. Tre le riviste pubblicate: La Mosca di Milano, Otto/Novecento e Qui Libri.
Siamo quindi interessati a questo compleanno perché stiamo parlando del nostro editore, di colui cioè che con una dose di ‘follia’ ha reso possibile la nascita della rivista, presente sul mercato da due anni. Piero Gobetti nel saggio L’editore ideale spiegò che un editore doveva essere «artista e commerciante» arrivando ad affermare: «penso all’editore come a un creatore…». La nostra esperienza ci fa dire che Mastrullo incarna proprio lo spirito dell’editore ideale: in un tempo di crisi economica, da imprenditore, ha deciso di investire in una nuova iniziativa editoriale e in un paese dove la cultura non occupa certo le prime posizioni ha dato la possibilità di aprire un luogo come Qui Libri dove discutere e approfondire in libertà temi culturali, aggregando anche giovani studiosi di valore.
La libertà è un valore fondante della casa editrice perché insieme alla mitezza e alla perseveranza è uno dei valori che caratterizzano l’uomo Mastrullo. Qui Libri, come appare chiaro dalla testata si occupa di libri, eppure non è un house organ. Basta sfogliare le pagine per verificare quanti sono i titoli segnalati della Vita Felice e non è mai capitato che l’editore sollecitasse una recensione o una semplice segnalazione di un suo libro. È capitato, anzi, il contrario. In un’occasione, per esempio, abbiamo deciso di dare spazio al saggio, Discorso sulla servitù volontaria, di Estienne de la Béotie ripubblicato da un’importante casa editrice con la prefazione di un noto intellettuale. Mastrullo si è limitato a dire, porgendoci un libretto con il testo francese a fronte: «Io l’ho pubblicato dieci anni fa. È stato adottato all’università… magari lo segnaliamo in due righe…». È un piccolo aneddoto ma vale moltissimo perché è l’esempio della totale libertà di cui godono coloro che scrivono per la nostra rivista.
Grazie, dunque, Gerardo (mi sia consentito a questo punto il tu). Auguri perché il tuo sogno possa continuare. Noi di Qui Libri siamo con te.
Paolo Barbieri