A. Airaghi su Lettera sulla felicità di Epicuro
![]() Lettera sulla felicità
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autori: | Epicuro |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Un prezioso ed elegante libriccino dedicato alla famosa lettera epicurea a Meneceo, scritta intorno al 300 a.C., in cui il filosofo intrattiene il discepolo con alcune considerazioni sull’essenza della felicità, e sul modo in cui ottenerla. Per Epicuro, il cui insegnamento è stato dalla latinità e nei secoli successivi così spesso travisato e banalizzato, la vera felicità consiste nell’assenza di dolore, “nel non soffrire quanto al corpo, e non essere turbati quanto all’anima”. E come si giunge a questa “atarassia”, a questa serenità dell’anima? Cercando di eliminare le paure, ed essenzialmente il terrore della morte, degli dei e del dolore fisico, determinato in generale da ansie, superstizioni o attese incongrue che dovrebbero essere evitate perché foriere di sofferenze inutili. L’uomo deve imparare a vivere con saggezza, moderando i bisogni e i desideri, accontentandosi di un’esistenza sobria e giusta: “La sicurezza più pura nasce dalla serenità e dalla vita appartata”, “Non è possibile vivere felici senza vivere con saggezza, onestà e giustizia e non è possibile vivere con saggezza, onestà e giustizia senza essere felici”, “E’ meglio essere saggiamente sfortunati che stoltamente fortunati”. Regole di vita semplici, quindi, e facilmente perseguibili da ognuno: impegnarsi a filosofare sin da giovani, mirare ai piaceri naturali e necessari- evitando quelli superflui -, praticare l’amicizia, “abituarsi a cibi semplici e non costosi”. La lettera a Meneceo qui presentata, con una sobria e puntuale prefazione di M.Schoepflin, e stampata con testo greco a fronte, è seguita da quaranta massime epicuree tra le più note: forse manca il frammento più famoso, quel “laze biòsas” (vivi nascosto) che tanto successo ha avuto anche nella mistica cristiana. Comunque si tratta di una lettura arricchente e rasserenante, di un grande spirito libero e ascetico insieme, innamorato della bellezza dell’esistente.
Alida Airaghi