Novità letteratura: Carolina Invernizio - La trovatella di Milano
![]() La trovatella di Milano
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autori: | Carolina Invernizio |
formato: | Libro |
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La grande idea vincente della Invernizio è quella di volgere “al femminile” l’appendice italiana: il “superuomo” giustiziere e vendicatore di Sue e di Dumas scompare e il suo posto viene preso dalla donna. Sono infatti le donne a sciogliere con astuzia e coraggio, nei suoi straripanti romanzi, i nodi di ingarbugliatissime trame: una sorta di superdonna che interviene a sanare drammi privati, non più pubbliche ingiustizie; eroine tutte coraggio-religione-mamma-cuore che lottano strenuamente non più per modificare una qualche situazione, bensì per ricondurre quella situazione alla normalità, all’ordine prestabilito; vale a dire, nella maggior parte dei casi, salvare la pace del focolare domestico (messo in crisi da qualche maliarda senza scrupoli) di cui la donna è indiscutibilmente l’angelo tutelare. Tutto per la famiglia e la rispettabilità: qualsiasi mezzo è giustificato dal fine, senza esclusione di colpi, anche a costo di gettarsi a capofitto in mezzo agli orrori più truci.
dalla presentazione di Riccardo Reim
Carolina Invernizio (1851-1916) è stata fra le più popolari autrici di romanzi di appendice tra la fine dell’800 e l’inizio del ’900. L’esordio letterario avvenne nel 1876 con la novella Un autore drammatico, pubblicata dall’editore Barbini di Milano. Nel 1877 uscì il primo romanzo, Rina o L’angelo delle Alpi e nel 1879 Pia de’ Tolomei. Ne seguirono altri pubblicati a puntate su quotidiani come «l’Opinione Nazionale di Firenze» o «La Gazzetta di Torino». Nel 1907 si legò in esclusiva all’editore Salani, per il quale scrisse 123 libri, molti dei quali col sottotitolo “romanzo storico sociale”, che furono pubblicati in una collana a lei intitolata: “I Romanzi di Carolina Invernizio”. Si ricorda La Fidanzata del Bersagliere, scritto alla vigilia della morte, ispirandosi alla vicenda di Luigia Ciappi. I romanzi di Carolina Invernizio, con le loro trame intricate dai colori forti e le loro improbabili storie di amore e odio, si collocano nella tradizione del romanzo d’appendice o feuilleton. Mostrano infatti le tematiche del genere e la tipica contrapposizione fra eroi positivi e personaggi diabolici. Un gusto per il mistero e l’horror è evidente nei titoli di molti suoi romanzi, come Il bacio di una morta (1889), La sepolta viva (1896). I suoi libri furono molto apprezzati dal pubblico.