Giorgio Linguaglossa per Valentina Neri
30.05.2016
![]() Folliame
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autori: | Valentina Neri |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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TRE POESIE BREVI di Valentina Neri da "Folliame" (La vita felice 2016)
Si può dire che Valentina Neri ha reinterpretato la poesia amorosa al femminile con un modo tutto suo, diretto, con un tono pacato, senza eccessi di sopra toni e di tratti sopra segmentali. Si dirà che i giudizi possono essere i più disparati sulle singole poesie, ma quello che non è in discussione riguarda la compattezza della versificazione che oscilla attorno all’endecasillabo e al novenario. E qui l'acustica del verso di Valentina Neri suona convincente. Però, ci sono anche dei “falsi” endecasillabi, cioè eccedenti, ma sono come mimetizzati, e il lettore, di solito non se ne accorge. Ed è quell’«elastico» di cui ci ha parlato una poetessa come Annamaria De Pietro in un recente commento alle sue poesie su L'Ombra delle Parole.wordpress.com. In effetti, è da tempo che si è capito che il verso libero non è affatto libero, anzi pone delle costrizioni che soltanto un poeta dotato di acustica raffinata può individuare. Insomma, mescidare il similoro con l’oro è un ottimo metodo per fare poesia oggi, ma, coma sa ogni brava cuoca, il segreto della buona torta è appunto il non rivelare a nessuno la propria ricetta.
Giorgio Linguaglossa
25.5.2016
Lasciarmi triangolare come mappa
sul cui vertice sommo posare
un fondo di futuro ineuclideo
in lungo vagheggio orfico
*
Giocare col fuoco
per riaccendere tra le fiamme
il corpo del proprio doppio.
Poi spegnere tutto con fiumi di Jack Daniel.
Continuare a seppellire le stesse ceneri
all'alba della passata sbornia
e di nuovo scordare.
*
A volte mi sento così crudele
che morirei per ferire
Si può dire che Valentina Neri ha reinterpretato la poesia amorosa al femminile con un modo tutto suo, diretto, con un tono pacato, senza eccessi di sopra toni e di tratti sopra segmentali. Si dirà che i giudizi possono essere i più disparati sulle singole poesie, ma quello che non è in discussione riguarda la compattezza della versificazione che oscilla attorno all’endecasillabo e al novenario. E qui l'acustica del verso di Valentina Neri suona convincente. Però, ci sono anche dei “falsi” endecasillabi, cioè eccedenti, ma sono come mimetizzati, e il lettore, di solito non se ne accorge. Ed è quell’«elastico» di cui ci ha parlato una poetessa come Annamaria De Pietro in un recente commento alle sue poesie su L'Ombra delle Parole.wordpress.com. In effetti, è da tempo che si è capito che il verso libero non è affatto libero, anzi pone delle costrizioni che soltanto un poeta dotato di acustica raffinata può individuare. Insomma, mescidare il similoro con l’oro è un ottimo metodo per fare poesia oggi, ma, coma sa ogni brava cuoca, il segreto della buona torta è appunto il non rivelare a nessuno la propria ricetta.
Giorgio Linguaglossa
25.5.2016
Lasciarmi triangolare come mappa
sul cui vertice sommo posare
un fondo di futuro ineuclideo
in lungo vagheggio orfico
*
Giocare col fuoco
per riaccendere tra le fiamme
il corpo del proprio doppio.
Poi spegnere tutto con fiumi di Jack Daniel.
Continuare a seppellire le stesse ceneri
all'alba della passata sbornia
e di nuovo scordare.
*
A volte mi sento così crudele
che morirei per ferire