Bassi Andreasi, meglio il mare dell’azienda... (Brescia Oggi 21 3 17, Gian Paolo Laffranchi)
![]() Lotte di classe
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autori: | Luca Bassi Andreasi |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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In tour mica ci vanno solo i cantanti. Chiedere, per credere, a Luca Bassi Andreasi.
Il poeta bresciano nell’ultimo fine-settimana è stato ospite del Festival «Per certi versi», accolto con entusiasmo a Cagliari dove, dietro la vetrina di una libreria, si è trovato in compagnia di una stella della poesia contemporanea quale Guido Catalano.
La Giornata della Poesia Unesco, arrivata così in anticipo nel golfo cagliaritano, ha consentito a Bassi Andreasi di inaugurare la terza edizione di una rassegna feconda. I due autori hanno battezzato una selezione di autori provenienti da ogni parte d’Italia, com’è ormai tradizione in Sardegna in questo periodo dell’anno grazie a una manifestazione che va consolidandosi.
IN VIA SULIS, nella capitale dell’isola, Bassi Andreasi ha fatto sfoggio della sua vena pungente, presentando il su ultimo libro, «Lotte di Classe (La Vita Felice)», in contesti inusuali. Per vedere l’effetto che fa, per offrire da angolazioni diverse lo spettacolo di un’opera che di sconti ne fa pochi, nella sua ricerca nuda della verità.
Passato dai negozi alla Libreria Miele Amaro, insieme alla giornalista Manuela Arca, Bassi Andreasi è stato protagonista di uno show sul palco del Teatro Sant’Eulalia, affiancato da Giuseppe Mereu e Francesco Leone. Il giorno seguente, al mattino, ha bussato con Catalano al liceo classico «Alberti» con l’obiettivo di «avvicinare i ragazzi alla lettura poetica». Perché «Lotte di Classe nasce dall’esigenza di rendere le piccole cose quotidiane, gli istanti trascurati, motivo di riflessione e confronto con il lettore». Spandendo sarcasmo, smaschera sventure spietate:
«Al mercato del lavoro / si compra il mangime / per l’azienda. / Operai al chilo. Come il pellet / venduti a sacchi».
«L’ispirazione è scaturita dal mio lavoro – spiega Luca Bassi Andreasi – A un certo punto ho sentito l’esigenza di superare le difficoltà e uscire dalla condizione di alienazione imposta dalla catena di montaggio; quindi ho iniziato a buttar giù delle parole in libertà, delle frasi ogni tanto. Unendole a un ritmo privato ma al contempo universale, ho ottenuto quello che chiamano poesia».
Performer potente sul palco con intelligenza intuitiva da improvvisatore, Bassi Andreasi proviene dal mondo operaio. Considera la poesia (anche) un mezzo per esprimere ad alta voce ciò che sente e ciò che pensa, per farlo restare. Un modo di resistere. E farsi ascoltare.
«Ammesso che esista ancora una linea poetica civile – chiarisce – credo che sia l’unico specchio autentico sulla realtà, non quella che di solito concedono i media. La loro versione dei fatti si appiattisce sui luoghi comuni».