A. Airaghi su Lezziero
![]() L'abbandono
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autori: | Luca Lezziero |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Un libro discontinuo, questo di Luca Lezziero, per i tipi di “La vita felice”. Composto da una cinquantina di poesie, che in genere si aprono con squarci lirici potenti, immagini vivide, versi che si impongono con una loro robusta significanza (“Lentamente e per tutta la notte/Le scritte al neon disegnano i sogni”; “L’abbandono si consuma in ogni istante”;”Respirano in silenzio/tutte le ipotesi del mondo”; “ecco che il prato,/l’inaspettato prato..”). Che talvolta riescono a stagliare severamente la figura di una metropoli crudele (“Milano,/le persone imparano a riconoscersi dai contorni”; “Una strada che è un filare di ringhiere/e l’orizzonte il polpaccio di chi sta davanti”) o di una madre che non si riesce a perdonare: “Non sei più mia madre/né mia figlia né un’amica./Sei un mare di promesse non mantenute”. E poi invece diluiscono la tensione poetica in soluzioni più scontate o retoriche, in chiuse affermative o gnomiche che hanno quasi la pretesa di verità filosofiche: “Siamo il torbido”, “E salvano il mondo senza saperlo”, “Là diventiamo grandi”: cedendo a una volontà di razionalità e di spiegazione che dimentica che la poesia deve essere anche concentrazione di significato, allusione, suggerimento, mistero. Ma quello che davvero infastidisce il lettore è che questa prova poetica, dignitosa nelle proposte, risulta inficiata da un’improvvisazione grafica, grammaticale ,formale che non si sa se attribuire alla disinvoltura dell’autore o a un pressapochismo dell’editore.”Un alba” va scritto con l’apostrofo, “da” – voce del verbo dare – vuole l’accento! La punteggiatura va presa sul serio, e qui mancano i punti a fine verso, le virgole sono usate assolutamente a sproposito, le lettere dei capoversi sono (a casaccio) a volte maiuscole a volte minuscole. Perché? La poesia è anche un esercizio rigoroso, e come tale esige attenzione in chi la scrive e in chi la legge: qui non esiste nemmeno la giustificazione di un attardato sperimentalismo ,evidentemente molto lontano dalle intenzioni del poeta.