A. Gloria Marigo per Alba Gnazi con «Verdemare»
![]() Verdemare
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autori: | Alba Gnazi |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Nota in margine a Verdemare di Alba Gnazi La Vita Felice, 2018
La seconda raccolta poetica di Alba Gnazi porta il titolo evocativo, sinestesico Verdemare e contemporaneamente il sottotitolo Cronologia inversa di un andare, poiché l’esigenza profonda dell’autrice è fissare – come in un regesto o documento di valore storico–affettivo che diventi parte di un archivio ben organizzato – le incisioni delle relazioni personali, degli eventi, del trascorrere del tempo con le sue rivelazioni, i turbamenti, gli stupori, delle interferenze indesiderate, degli accadimenti che confortano o sconfortano ma lasciano scorgere la finestra della conoscenza, il presagio benevolo di futuro. Ecco dunque che la raccolta consiste di molte poesie, e proprio in virtù dell’accompagnarsi dei due titoli presenta – sotto la veste fluida della parola poetica – la struttura del pensiero che consente di individuare la mappatura culturale ed emozionale della poetessa: un libro di poesie mai è, nella sua espressione formale e contenutistica, sola emanazione di capacità versificatoria, di sentimento o di talento lirico, ma è testimonianza di ascendenze e navigazioni culturali, frequentazioni sapienziali, indicazioni sul presente personale o collettivo, visione di futuro: in definitiva esprime le istanze profonde della psiche e ne rivela le attese. Sullo sfondo di queste asserzioni Verdemare si offre dunque come una scrittura che accoglie tutte queste declinazioni, le partecipa secondo il costante procedere insieme dell’io con il tu, quest’ultimo in alcuni testi riferito al paesaggio che, come nella poesia di apertura Transito in Arno, assume il carattere di personificazione «Arno ora lontano,/ di volta in volta accorrevi/ al mio sguardo sul ponte/ ...».
Alba Gnazi ha concentrato in questa sua prova anni di crescita intellettuale e affettiva, che dimostrano valore di tappa evolutiva in cui la successione delle poesie dichiara particolari di prossimità letterarie come nella sezione Quattro omaggi; di frequentazione e conoscenza linguistica – in Ti leggo per sineddoche –; di forte presenza a se stessa e nel rapporto con il mondo come in tutta la raccolta – in Luce migra – e in particolare nella sezione Verdemare in cui la ‘cronologia inversa di un andare’ è carica del motivo affettivo-temporale e toccata da un clima doloroso in cui vigila lo sguardo lucido e al contempo compassionevole di un ‘tu’ d’intimità familiare « ... A cena mi scrutavi/ distogliendo lo sguardo se mi voltavo.»
Adriana Gloria Marigo
Luino, 9 maggio 2018