A. Vetere per Adriana G. Marigo
![]() L'essenziale curvatura del cielo
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autori: | Adriana Gloria Marigo |
formato: | Libro |
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Una dedica “Al demone che ci arde d’amore” entra nella silloge di Adriana G. Marigo come annuncio oracolare che, nel pieno rispetto della tradizione antica, si configura attraverso la follia, perché solo la mantica e la poesia possono avvalersi del ruolo di portatori di voci senza limite di fede e declamare così l’arte come verità.
Venti da est mi sorpresero/ accanto al mare mutatosi in piompo/ scomparvero in volo rapido/ i gabbiani nell’attonito spazio/ fu vortice d’onda/ il destino che il cielo decretò/ nominando la terra e i suoi fasti. Marigo scrive questa poesia Nel giorno di S. Agostino, e alle 17, la chiama: Dopo la burrasca di mare. Infatti non è un caso che, come in altre poesie, l’artista scorpori i corpi con meticolosa precisione per prelevare con minuziosa opera l’anima orfica di ognuno di essi e condurla verso l’identità della ispirazione creativa. È un’anima che, per intenderci, ha bisogno di avere come guida L’essenziale curvatura del cielo, perché essenziale è ciò che definisce lo stato poetico entro il quale trovare nella necessità ed essenza, una unità ontologica che è anche parola chiave di tutto il suo lavoro. Ecco allora che il Tu suona come vocativo di molte sue poesie, un Tu ebbro di sortilegi, capaci da soli di porre in relazione l’alto col basso secondo la migliore tradizione ermetica. Solo così gli elementi naturali possono riconfluire in unità inscindibili, dove l’uomo, finalmente, può riconoscersi parte di un tutto universale.
Aky Vetere