A. Vetere per Silvia Rosa
![]() SoloMinuscolaScrittura
|
|
autori: | Silvia Rosa |
formato: | Libro |
prezzo: | |
vai alla scheda » |
Silvia Rosa scrive in tre ampie sezioni poetiche un’opera dal titolo sintetico come un sms: Solo Minuscola Scrittura. Un nuovo modo di comunicare attraverso un acronimo apre il linguaggio, lo modella come strumento di trasmissione alternativo che si impone sotto il profilo letterario con un carattere originale e titola un distintivo e quasi impudente nuovo modo di comunicare la parola. Il perché è presto posto in luce già dalle prime poesie-sms della sezione titolata: Solo. La poesia si re-inventa, avant-tout. Si reinventa intanto per semplificare la forma e dare alla immediatezza del messaggio una trascrizione sincopata, quasi stenografa del pòiein e così offrire attraverso la stesura simultanea una istantanea fotografica della realtà. Non più poesia ispirata secondo canoni tradizionali, ma poesia trascritta in emozioni rapide, giovani, da immortalare in versi paratattici come nell’sms#22. andiamo in un lunapark che è primavera sempre, e ce ne stiamo abbracciati anche quando mangiamo lo zucchero filato, e ci inventiamo tutta una vita che siamo solo noi quello che noi ci piace, troviamo lavoro inventando storie per cartoni animati e scriviamo biglietti d’auguri, io ogni tanto qualche storia tragica tu ogni tanto qualche storia spaziale, e poi stiamo anche un po’ zitti che è meglio, e poi non so, vediamo se quando piove la pioggia sa davvero di acqua di limone. Allora la Tecnè si reinterpreta come arte umanizzata proprio dalla tecnica moderna che propone una nuova formula distaccata da ogni sentimentalismo soggettivo, perché il pensiero è prima di tutto documento da trascrivere con leggibilità immediata, una leggibilità che muove corde nell’etere prima di arrivare direttamente al cuore dei sensi e creare un magico effetto di attesa. Sono poesie leggere come foto, ma trasferite in gusci poetici capaci di incorniciare nuove forme pensiero. Sono poesie leggere, bolle di parole che raccolgono un fiorire di metafore, anafore, simboli arcaici magari di un amore elevato con tratti vicini alla migliore tradizione romantica. ma il mattino è un vortice di asfalto e nebbie, che tiene strette le caviglie a strade troppo brevi, perduta ogni coincidenza con l’altrove resti tra le foglie morte a terra, lo squillo rosso di un semaforo, il sole pallido di un lampione- aurora metallica corona che rotola tra i passi svelti che ti inciampi immobile, ad occhi aperti chiudili stretti di colpo guarda oltre, dentro l’iride tersa di ricordi sfiora l’immagine accesa del tuo volto che volge al principio dei tuoi giorni giovane nel volto uguale identico-un volo di labbra e cuore- di ciò che non sai dire amore e amore amandoti ti fa nuovo (sms#40). Ecco che la tradizione ritorna attraverso una forma nuova che come un guscio protegge il gheriglio, frutto da trasmettere alle generazioni future come la conoscenza.
“Silvia Rosa scrive poesie bellissime”, come annuncia nella prefazione Bàrberi Squarotti, proprio perché se i sentimenti sono di tutti, sua è la nuova forma poetica che il lettore incontra per avvicinarlo a una nuova profondità capace di comprendere il mondo in una nuova veste reale.
Aky Vetere