Aky Vetere per Emi Rabuffetti
![]() Filovia
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autori: | Emi Rabuffetti |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Filovia
di Emi Rabuffetti.
Milo De Angelis nella prefazione all’opera di Emi Rabuffetti scrive:
Perché tutto, in Emi, tende all’annunciazione. Due pause fonetiche incorniciano il soggetto poetante che, chiuso dal potere oracolare dell’enunciato, ora esprime il suo complemento: Annunciazione. Filovia è un libro costruito per annunciare tutta la energia di Milano, una metropoli che cresce fuori dagli spazi urbani delle circonvallazioni, marcatori tangibili di una città in continuo movimento. Ecco allora che la natura anonimata diventa pretesto poetico di nominazione in tutte le valenze liriche che la compongono. La filovia accerchia lo spazio, metafora di un Krime tracciato attorno alla sua silenziosa ma continua progressione. Infatti è proprio il senso di una città che ama riservare a sé il nascosto che fa dire: Mi hanno tolto/ il cielo/ dalla finestra,/ ma i gomitoli/ di lana/ azzurra/ tendono al sangue. E’ vero, Milano nasconde il volto alle cose; infatti dice la poetessa: Io bevo/ acqua/ dalla crosta/ terrestre./ Voi non ci siete./ Io divido/ la parola/ con voi/ -pane dei morti-/ Anime/ eterne/ benedicenti/ In questo/ pozzo/ senza/ miracoli./ Però/ l’acqua/ c’è:/ bevi./ Duro legno/ e tavole – lotteria/ figliano/ da lontano/ autentici/ libri/ (di pietra)./ Tu,/ rimani/ a casa. E’ così che entro le mura della filovia si muove una lanterna magica che porta i non luoghi di memoria deangelisiana. Si animano l’autobus e lo scorrere del tempo entro uno spazio così grande da dare voce all’inanimato. Il giorno si è staccato/ ed eccomi qui/ in un’onda radiofonica/ come un pensiero fisso./ E’ l’anno zero,/ è come prendere/ coltello e forchetta/ eppure io ricordo/ un cucchiaio,/ un brodo in ospedale/ e lo scorrere, lo scorrere/ dei secoli. Anche il tempo sembra fermarsi per mettere in scena fantasmi dal sapore a volte pascoliano, dove il cuore dell’artista si apre per annunciare la nostalgia di un’attesa sacrificale. Agnello ardente di Milano,/ ogni mattina/ il mio cuore disperso/ sobbalza in piazzale cuoco/ o in via Calvairate/ e vorrebbe la mamma./ Mamma ardente di Milano,/ ogni pomeriggio/ il mio cuore esploso di pianto/ vorrebbe andare in corriera/ con l’angelo equilibrista./ Angelo ardente di Milano, ogni sera/ tocchi il mio cuore con tre”ro”:/ ninna nanna vocale-/ voce baritonale/ voce roca/ voce nuda/ ritorta dentro di sé.
Aky Vetere