Aky Vetere per M. Bolis
![]() L'organo della divisione
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autori: | Maddalena Bolis |
formato: | Libro |
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L’organo della divisione
di Maddalena Bolis
L’organo della divisione è un testo composto da cinque poemetti nati dalla penna di Maddalena Bolis che, concatenati, varcano la soglia dei personalismi lirici e si trasferiscono con sovrapposizioni di immagini sempre più precise nello sterminato patrimonio esistenziale di Marina Cvetaeva. Fin qui appare tutto chiaro. Ma può questa soglia, si chiede la poetessa, sostenere quella fulgida rivelazione della libertà che vive oltre la morte biologica e magari sostenersi da sola attraverso il suicidio? Nutro questa posa – richiamo di sibilla che si inarca sulla terra, formula che si arroventa nella voce ma – libera!, Oppure si tratta di una linea già scritta sul palmo della mano come destino? Obbedisco alle ossa, tu non distinguermi, cammina lontano: la legge è sul palmo, la vita- una linea. Sembra che nei versi della Bolis si ricalchi una retorica orfica che trova nell’arte figurativa la pittura di Bocklin, dove la morte diventa l’unità di misura di questa rivelazione. Una malattia che, come dice l’autrice, è anch’essa opera, se però non la si interpreta come rottura di un equilibrio biologico ma separazione, divisione del vivere e del morire; una scissione che esiste come entità ontica tra lo stupore e il tremendo e definisce il significato profondo del Thauma. Maddalena Bolis così entra nella sfera del sacro, un traguardo ultimo e visionario dell’artista poeta. Riavrai il tuo io, fonderai l’immagine nel chiodo, barriera d’acqua risali nelle corolle rosse- senza Eco dal labirinto Arianna “Sono qui” mia piccola ancora sperduta, cielo dietro cielo, mia piccola ombra da sinistra a destra, dal due al tre,invisibile mancanza. Se quindi per la poetessa tutto il lavoro, è germinato dallo stupore e dalla sofferenza che ho contratto come una malattia, entrare nel culto della Cvetaeva significa varcare la soglia empatica che era inizialmente riservata solo alla poetessa russa e prendere la strada della riverberanza mediatica che, in diversi spunti lirici, assume la fisionomia di una vera e propria connivenza che significa, infine, sovrapposizione esistenziale.
Aky Vetere