Aky Vetere per Margherita Parrelli
Falling down
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autori: | Margherita Parrelli |
formato: | Libro |
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La scrittura veniva considerata già dai greci una trasmissione imperfetta del pensiero e della conoscenza, perché si pone al di fuori della memoria orale che costringe il tempo a declinare nel presente forme nuove che parlano ed esprimono quel sentire immediato che l'uomo ha posseduto fino a quando un dio ha raccontato un nuovo modo di trasmettere il sapere. Ma la poesia fra tutti i generi di scrittura si è salvata; figlia di Mnemosyne, ha trovato una mediazione propria tra la mera retorica del buon scrivere in prosa e il pensiero razionale abbarbicato a un discorso performativo filosofico, incapace di vibrare davanti alla musica che danza insieme alla parola recitata. La poesia perciò si è salvata. In tempi recenti, superata storicamente la fase della contrazione poetica a mera parola a-ritmica e con funzione solo sociale, il bello poetico torna a portare sotto il velo velato la seduzione di un volto enigmatico. Se così disgraziatamente non fosse, cesserebbe la ricerca poietica del vivere nel desiderio e dell’utile in luogo di un’accettazione arcadica della bellezza, posta a custodire la felicità ormai maleodorante di un tempo illusoriamente eterno e incapace di accogliere la metafora del giorno che declina mentre guarda impotente lo spegnersi della speranza in una nuova alba.
Falling down, cadendo giù, senza speranza, senza mani, è il monito che il verso, come asserisce Piero Marelli, ha bisogno di spiegarsi, nel timore che le parole abituali e troppo conosciute dichiarino la propria insufficienza, la propria usura insignificante. Per questo il verso paratattico che accompagna le parole di Margherita Parrelli si lega a quel punto di domanda (l'enigma) destinato a diventare cesura tra un pensiero e l’altro ed è così che la memoria si inserisce per restituire alla scrittura quella originaria parentela con la vita che la lega all’improvvisazione, alla spontaneità. Si è corrucciato il paesaggio/ prima di allungarsi senza argini nella notte/ ha lasciato spazio alle comete/ al silenzio/ arrampicato sui licheni senza radici/ e senza paura di non averne/ la montagna ha gettato l’ancora sulla sua ombra/ e i sentieri hanno preso la forma della via della seta. E’ in questo modo che ogni verso ritorna indietro come pensiero e rimanda a chi legge non uno stato d’animo atemporale, ma lo stato d’animo di quel presente letto, come se la poesia e la memoria fossero continuità necessarie al tempo, linfa mobile che restituisce il ricordo nell’incarnato espressivo, seppur drammatico che ha la vita quando nasce.
Aky Vetere