Alda Merini racconta anche gli anni di Taranto
![]() Alda Merini - Ridevamo come matte
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autori: | Luisella Vèroli |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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tratto da www.corrieredelgiorno.com del 23/2/12
In due nuovi volumi che saranno presentati sabato alla Casa del libro
Alda Merini racconta anche gli anni di Taranto
C’è un po’ di Taranto nei due libri recentemente pubblicati a cura dell’Associazione culturale Melusine di Milano dedicati ad Alda Merini, che saranno presentati sabato alle 18,30 nella Libreria Mandese di viale Liguria, relatore Angelo Carrieri. L’Associazione ha curato la pubblicazione di “Alda Merini – ridevamo come matte”, distribuito dalle Messaggerie tramite le edizioni La Vita Felice di cui l’associazione è una collana editoriale. Nella stessa collana è stato riedito “Alda Merini reato di vita” – autobiografia e poesia. In particolare, in quest’ultimo volume, da pagina 34 a pagina 38 Alda Merini parla di Michele Pierri e dell’esperienza tarantina, mentre in “Ridevamo come matte” a pag 88 c’è il certificato di nascita con riportato il matrimonio con Pierri.
Entrambi i testi autobiografici sono stati voluti e progettati dalla Merini insieme ad una biografa sui generis, Luisella Vèroli, scelta dalla poetessa in quanto, a suo dire, anche lei “povera e pazza”, dunque in grado di imparare a trasformare le emozioni in scrittura. Mentre in reato di vita, uscito per la prima volta nel 1994, la curatrice restava in ombra, ridevamo come matte racconta di due donne che ironizzano su se stesse e su chi si prende troppo sul serio. L’autrice, dopo una lunga elaborazione del lutto per la perdita inaspettata della sua “Sirena dei Navigli”, ci fa gustare una Merini che mostra i suoi trucchi per affrancarsi dalla psichiatria, che si diverte mentre trasforma episodi di vita in letteratura, fantasmi in personaggi poetici.
Luisella Vèroli ci fa partecipi delle Sette prove iniziatiche che ha dovuto superare per restare accanto ad Alda, eletta a madre simbolica, nonostante avesse più volte dichiarato di odiare le donne, e ci trasmette fedelmente lo spirito vitale di quella che fu per lei maestra di scrittura, di vita e di autoironia.
Poiché per Alda “l’immagine sta alla divina sapienza come il sospiro all’amore” il libro è illustrato con fotografie che ripercorrono la storia di una donna che ha imparato a riprendersi il corpo e l’anima e a cantare il suo inno alla vita. Luisella Vèroli: valsabbina d’origine e milanese d’elezione, dopo la laura a pieni voti all’Università Bocconi (lingue e letterature straniere) si dedica all’insegnamento e alla sua passione per l’archeologia e la mitologia. Dal 1987 è presidente dell’Associazione culturale Melusine che ha contribuito a fondare con il sostegno di Silvia Vegetti Finzi e Lella Ravasi Bellocchio.
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