Alessandro Canzian per Gabriella Musetti
![]() Le sorelle
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autori: | Gabriella Musetti |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Parlare di Gabriella Musetti è per me parlare di un’amica di cui apprezzo, senza alcuna volontà di facili elogi, il lavoro che da molti anni porta avanti con Residenze Estive. Piccolissimo festival a Duino, le Residenze sono un laboratorio diffuso non tanto nello spazio quanto nell’arco di alcuni giorni densi di incontri attorno a un unico tavolo. Nessun desiderio di presentare autori ma una netta volontà di discutere con gli autori sui loro libri, sempre estremamente particolari e scelti con attentissimo occhio alla qualità e all’oggetto del dibattito che ne può scaturire. Una scelta di dimensioni ridotte in orizzontale a cui però fa seguito una vertigine verticale profondissima.
Quando ho ricevuto a casa il suo ultimo libello, Le sorelle,edito da La vita Felice Edizioni nel 2013 e preziosamente arricchito da un inserto d’arte di Donatella Franchi, ho ritrovato la stessa vertigine verticale di Residenze Estive. Perchè Le sorelle non dice nulla di sconcertante, non dà il classico pugno nello stomaco così amato da tanta parte di poesia contemporanea (non di rado femminile). Eppure in questo mare piano di versi c’è una profondità inaudita che non posso non sintetizzare con un concetto che è la metafora dell’autrice: la donna.
Perchè le sorelle di Gabriella Musetti sono l’essenza stessa della donna che non è mai sola, ma accompagnata e vicina ad altre donne, dette sorelle, dette madri, dette figlie. Vicinanze e lontananze che delineano la caratteristica principale e portante della donna: unione e separazione. Non a caso le due sezioni che compongono il libro (Allegoria della dissipazione e Le sorelle) portano senza mezzi termini all’attenzione queste due realtà femminili. Allegoria della dissipazione può essere definita la sezione (il poemetto?) della separazione: Eppure intorno hai gente / che ti ama / ti trattiene / voci e anche reticenze / a danno di uno sguardo / cupo di separazione. Mentre Le sorelle in maniera più serena e distesa disegnano l’unione, l’incontro, delle sorelle inteso come incontro della donna con se stessa, con la società che una donna da sola è e che ritrova nella società che si crea attorno (nell’artificio delle sorelle che pure è realtà in queste pagine, ma significa anche altro): Un giorno netto / come una donna pia La vita poi / s’intrufola a riportare i fatti / al corso naturale / Niente stranezze / – tutto normale.
Altro elemento che in questi versi dice la donna non solo come soggetto narrante o come oggetto del pensiero poetico, è anche le forma della poesia stessa. Priva di punteggiatura ma ricca di parentesi, di trattini di divisione, a indicare la natura fluente e al contempo contraddittoria, antitetica a se stessa, della donna. Una donna priva di pause, di punti di fermo, ma ricca di divisioni e di parentesi che hanno in sé altro significante. Una donna in bilico tra opposti che si armonizzano, si contrastano, si dividono e si uniscono come le sorelle. Una complessità tutta, che nella forma dice la maestria poetica di Gabriella Musetti (se ancora ce ne fosse bisogno dopo i suoi precedenti editi).
Una forma che ci dice un ultimo elemento della donna, della sorella di se stessa, della società delle donne/sorelle. Le due succitate sezioni hanno una diversità emblematica che pare quasi dire il modus vivendi della donna in relazione a queste sue due caratteristiche. Allegoria della dissipazione è infatti un insieme di flash chiaroscurali dove dal buio emergono testi come da un discorso anteriore, di cui si vedono brevi e concisi barlumi tra riflessione e cupezza (non a caso la poesia di Gabriella Musetti è a pieno titolo definita poesia di pensiero). E questa è la divisione. L’unione invece, l’incontro, si delinea con una versificazione più quieta, più descrittiva, quasi narrante. A dire che l’incontro per una donna è storia, è intreccio, è un racconto che lei stessa ha dentro. E una bellezza anche: Le sorelle affiancate sono belle
Il tutto reso essenziale e semplice nel concetto appunto di sorelle. Di donne/sorelle. O come dice la stessa Gabriella in uno degli inserti prosastici contenuti nel libro: Rapporto che unisce e distanzia, qualità dell’esserci in perfetta armonia assoluta come unica forma del sentire. E diversa, lontana, nemica. Frammenti di irritazione che scivolano nell’indeterminata malinconia di un sentimento inappagato, urgente. Qualcosa che spinge su dal profondo, riconoscibile e taciuto. Legame intrinseco, anche quando diviene estraneo, quando fa male.
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