Alessandro Fo per Mario Laghi Pasini «All'unisono»
![]() All'unisono
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autori: | Mario Laghi Pasini |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Alessandro Fo per Mario Laghi Pasini «All'unisono»
È appena uscito presso La Vita Felice “ALL’UNISONO” seconda raccolta poetica di Mario Laghi Pasini, dopo “SPAZIOTEMPI MINORI”, pubblicata da Interlinea nel 2016. Il lettore vi incontrerà un libro profondo e delicato, che conta (in forma di PREGHIERA) sul fatto che nulla di ciò che sperimentiamo quaggiù nel bene o, soprattutto, nel male debba risultare inutile e andare disperso nell’infinità del cosmo.
Non saprei dire cosa i molti turisti in visita a Siena soprattutto “vedano” in Piazza del Campo (protagonista appunto della poesia LA PIAZZA che riporto qui sotto) quando si trovano a entrarvi. Né quale ricordo, d’amore o di Palio, colga per primo ciascun abitante della città. Da poeta, Mario Laghi Pasini confessa di cercarvi, fra gli avventori dei bar, il grande poeta americano Billy Collins: perché, a sua volta, questi ha confessato che, dovendo scegliere un posto in cui stare per sempre, si fermerebbe proprio a uno di quei tavolini. In LEGGENDO BILLY COLLINS vediamo dunque incrociarsi l’amore della piccola patria, Siena, con quello della grande patria costituita dalla poesia, archivio di infinite esperienze (nel breve e utile APPUNTO premesso alla silloge, Laghi Pasini spiega: «In LEGGENDO BILLY COLLINS, nella prima strofa mi riferisco a varie poesie dell’autore americano, mentre alla fine si allude ad una sua intervista di Lisa Corva. (http://www.lisacorva.com/it/view/636/»)
.
(nella prima foto, Mario Laghi Pasini con Stefania Gargano alla manifestazione “Di metro in Metro”, Poggibonsi, 2018)
PREGHIERA
Fai che tutto l’amore
e più che altro il dolore
le lacrime segrete e le catastrofi
le infinite agonie e le morti
anche la vergogna
di un unico torto irreparabile
in quel che resterà
quando il tempo sarà finito
non sia solo follia
e gioco del caso incessante
sperduto fra inutili
miriadi di stelle.
LA PIAZZA
Di giorno inconsapevoli
prenditori di sole
di notte l’urlo echeggiante
dell’ubriaco
e io che sogno ancora
inseguito
dai ricordi adolescenti
il mantello disteso
coi suoi mattoni accoltellati
in elegante divergente fuga
la Torre incredibile
il volo dei Barberi per la vittoria
o il pianto e il silenzio di inverni
a meditare rivincite
una magia già sbiadita
nella mia vita altrove
e poi distratta
fino alla disattenzione
salvo il ruzzolare
improvviso del cuore
e l’ansito dello sparo...
presto non ci sarò più
e tutto questo sarà tuo
dicevano i romanzi
di una volta
ora solo la promessa
del dolore condiviso
di piccoli poeti di provincia.
LEGGENDO BILLY COLLINS
Di qualunque cosa tu parli
della poesia spiegata
dalla prof Parker
ai suoi studenti trasandati
nel liceo di Springfield
di Goya col suo cappello di candele
che in una notte buia
nella Spagna del settecento
mi accoglie povero viandante smarrito
di un vecchio che mangia da solo
nell’angolo di un ristorante cinese
prima e dopo la tua vita
del primo sognatore della preistoria
– fra le vocali e le consonanti –
o delle mille altre avventure
a perdifiato con la fantasia
e la tua barca a vela
su e giù per lo spazio ed il tempo...
... volo volentieri con te
e se ti leggo agli amici
sento molti respiri sospesi
in attesa di gustare la fine.
Di fare quest’effetto lo sai di certo
– non saresti su You Tube –
quello che non immagini
è che spesso ormai ti penso
nel Campo della mia città
che sorseggi la tua grappa
seduto a un tavolino all’aperto
di uno dei tanti caffè
mentre la Torre sposta
lentamente la sua ombra
nel sole di un lungo mattino
e a volte nel frettoloso passare
tra le meraviglie della Piazza
distratto dalla consuetudine
– comunque imperdonabile –
mi è capitato per un attimo
di guardare da lontano
i confusi avventori dei locali
come se tu ci fossi
e se mai ti riconoscerei.
Un sorriso e un ricordo
da quando hai confessato
se mai un posto d’elezione
dove stare per sempre
nel mondo sceglieresti
d’essere proprio lì
e quindi grazie per questo dono
oltre – naturalmente –
che per la tua poesia
folta limpida e felice.