Alessio Vailati per «La cruna» di Salvatore Contessini
![]() La cruna
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autori: | Salvatore Contessini |
formato: | Libro |
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RIFLESSIONI SU “LA CRUNA” DI S. CONTESSINI
La cruna è un passaggio arduo, un varco faticoso e il suo attraversamento richiede impegno e precisione: occorre cogliere l’attimo, la congiuntura favorevole per transitare da una dimensione all’altra. Questo sembra suggerirci il titolo dell’ultima raccolta di poesie di Salvatore Contessini che, con quella semplice parola, cruna, indica sì la minuscola fessura dell’ago con il quale l’autore cuce un preciso disegno ma altresì richiama –o per meglio dire evoca- la nota espressione evangelica (“È più facile che un cammello…”) con la quale il Cristo dichiara fermamente la difficoltà del passaggio verso quell’Altrove nel quale lo spirito –o quella parte dell’Uomo e del Cosmo non riconducibile alla mera materia- acquisirebbe la sua pienezza. In entrambi i casi, il passaggio attraverso la cruna dell’ago risulterebbe del tutto impossibile se non avvenisse una perdita materiale, ovverosia se non ci si privasse della zavorra ingombrante che impedisce l’attraversamento del varco.
Con “La Cruna” Contessini traccia, quindi, un percorso speculativo in cui il pensiero rappresenta lo sguardo indagatore concentrato sul mistero dell’esistenza nelle sue molteplici possibilità e, attraverso un linguaggio poetico del tutto peculiare -rigoroso, essenziale e tendenzialmente portato all’astrazione- declina l’esperienza della conoscenza nell'ottica della riflessione filosofica ma anche e soprattutto della moderna ricerca scientifica.
Del resto l’uomo contemporaneo vive in un’epoca di rapido progresso tecnologico e, perciò, deve continuamente ripensare se stesso, reinventarsi senza sosta in relazione alle incessanti innovazioni che condizionano la sua vita, profondamente rivoluzionata dalle spiazzanti teorie della fisica quantistica. Quando si parla dell’immensamente piccolo (atomi e particelle subatomiche, materia e antimateria) e dell’immensamente grande (galassie, universi) la scienza tradizionale vacilla: le sue leggi cessano improvvisamente di essere valide, cedono il passo ad una apparente (o reale?) casualità, a una serie di sconvolgenti ipotesi.
È questo il momento della cruna (il passaggio arduo di cui si è detto) ed è a partire dalla perdita di ogni certezza e dall'improvviso sbandamento del metodo scientifico tradizionale che si origina il cortocircuito da cui prende vita la scintilla per una nuova cosmologia.
In un simile contesto si colloca il cammino che Contessini delinea nel suo libro e che risulta scandito da due momenti distinti e decisivi, rappresentati simbolicamente dalla Cruna e dall’Artiglio, da cui si origina un movimento che possiamo definire elicoidale, i cui avvitamenti si dispiegano, lungo l’asse della lettura, in cicli temporali attraverso i passaggi delle singole sezioni.
L’architettura della raccolta poetica è chiara e razionale: la prima parte, La cruna (che apre la serie di attraversamenti da una dimensione all’altra) è ripartita in tre sottosezioni (Dove osano i pensieri, Campo Morfico, Recursioni) la cui ossatura è costituita per ciascuna da dieci testi; la seconda parte, L’artiglio, con struttura del tutto speculare, è divisa in altrettante sottosezioni (La grazia, La forza, Il segno).
I due gruppi tematici sono poi rispettivamente anticipati da un testo programmatico, ovverosia Recuperi (in La cruna) e Poetica di un ciclo (in L’artiglio)e seguiti dall’Epilogo, a chiusura, che consta di un unico testo, Elaborazione dati, in cui leggiamo:
Non sono più uno di voi
perché non lo sono mai stato,
non sono più quello che sono
perché mai riuscito.
Tutti abbiamo la cruna stretta
e il passaggio improponibile di cima;
nessuno valuta il paradosso materiale
come flusso di quantità indulgenti
e interstizi vuoti di sostanza:
si guarda al fulvo, si pensa la criniera.
In mezzo troviamo un cuore pulsante di riflessioni e suggestioni: l’apertura verso l’Assoluto, la riflessione sulla funzione e sull’essenza del Sogno, i cenni alla Luce e all’Ombra, i riferimenti alla contrapposizione fra Materia e Antimateria, alle ipotesi del Multiverso (o degli Universi Paralleli, la teoria delle stringhe) e del Campo Morfico. Ma, oltre a ciò, quasi a controbilanciare le forze in gioco, ecco improvvisamente, l’autoaffermazione dell’identità individuale attraverso la nascita, con il marchio che essa irrimediabilmente imprime sui destini. Emerge, allora, nel lavoro di Contessini la testimonianza cruciale che l’individuo -singolo e definito, con la sua memoria che cerca di trattenere il senso del tempo- pur di fronte alle grandezze incommensurabili del cosmo, non è per nulla destinato a soccombere né a essere schiacciato quanto piuttosto a trovare una nuova e insperata collocazione.
Alessio Vailati