Andrea Rompianesi per Lucianna Argentino con «Le stanze inquiete»
![]() Le stanze inquiete [2^ ed. 2021]
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autori: | Lucianna Argentino |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Lucianna Argentino "Le stanze inquiete" (Edizioni La Vita Felice, 2017)
![]() Sono le stazioni di una via spesso dolorosa; sono strutture poematiche prosastiche intenzionate a farsi testimonianza e segno etico; sono schizzi di una umanità concreta e ferita nello spazio di un non luogo. Sono le poesie di “Le stanze inquiete”, novità letteraria di Lucianna Argentino, che raccontano un’esperienza diretta rappresentata da undici anni di attività presso la cassa di un supermercato. Se in una fase recente, diversi e significativi sono stati, anche dal punto di vista poetico, i riferimenti ai non luoghi nella loro rilevanza oggettuale, qui l’autrice li pone come teatro di sfondo alle figure umane che diventano quindi effettive protagoniste, con le loro storie solo intuite nell’attimo della “comparsa” davanti all’osservatrice. Difficile, in questo tipo di approccio, mantenere un equilibrio strutturale nell’esito, senza concedere sbavature alle tentazioni umorali e intimistiche. La facciata a tonalità discorsiva tende a placare l’innesto emotivo per coniugare l’attenzione al verbo dell’effetto minimo ma icastico. Si alternano al passo pianeggiante dei versi anime asfittiche ed altre ariose, profili incerti o marcati, ma sempre rilevati nella responsabilità di ogni ricezione...”nella vulnerabile fedeltà al cuore/ offriamo una tregua al diverbio del sangue,/ riconciliamo il respiro con la vita/ calzando numeri e poesia”. Una vicissitudine moltiplicata nei rivoli di esistenze colte in un particolare aspetto che opera la trasposizione in un tono volutamente dimesso della confidenza e del dato che apporta una tenerezza empatica detta, quasi comunicata, nella ineluttabilità delle derive. Lo sforzo della penna che diviene sonda vuole immergersi nel dettato distillato da una sofferenza che si manifesta in volti rintracciabili nel tempo contingente delle quotidianità umbratili quando la luce, lentamente, sembra cedere ad una sera abitata dalle solitudini che la parola vuole trattenere. Una moltitudine svolge la partitura sussurrata che incede verso la testimonianza del dolore significativo quando specchio di una deformità incompresa. L’umiltà del tono confidente utilizzato da Lucianna Argentino produce un’auspicata attesa, “quel sollecito al difficile compito/ di morire migliori di come si è nati”, nel desiderio di una poesia capace di renderci più sensibili e attenti. |