Anteprima poesia: Lingua di terra di Raffaele Niro
![]() Lingua di terra
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autori: | Raffaele Niro |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Disponibile per fine marzo: con preambolo di Maria Grazia Calandrone e postilla di Irene Ester Leo
(Nella raccolta) notiamo con interesse che i poeti citati e i poeti destinatari producono poesia delle specie più diverse: questo significa che la mente di quello che li chiama a testimoni della propria poesia è aperta all’intero panorama della bellezza: Niro desidera attingere dove la parola chiama, perché nella sua mente pullula, vistosa e viva, una comunità poetica. Che in questo caso vuole sottintendere anche comunità sociale.
[...]Niro non desidera scostarsi dalle cose del mondo, che sa di nutrire con la propria storia l’albero genealogico, rasserenato dalla coscienza di venire dopo e di venire prima di qualcuno (…) nel pieno srotolarsi della storia umana di generazione in generazione.
[...]ha fiducia nella realtà e nella parola che la manifesta, testimonia che la poesia italiana è di umore diverso rispetto agli anni nei quali Vittorio Sereni usava la metafora, simile alla sua, del Posto di vacanza, l’azzurra e ambigua terramare dove la lingua desolatamente non coincide con la cosa che nomina
[...]quando Niro esplora il tema amoroso, la sua lingua scatena una fantasia gioiosa (la gioia propria dell’invenzione) pur nel dolore e offre all’amata le proprie parole come casa abitabile. Come a dirle in pubblico, sotto i nostri occhi: io sono questo, queste parole sono la mia storia e la casa che abito – e apro a te.
dal preambolo di M.G. Calandrone
caro lettore, l'autore che hai amato, letto, odiato, vissuto, ha dalla sua una grande multisensorialità del fare Poesia. Sì fare è il termine esatto. Inteso come armonia materica e sostanziosa di chi sa strutturare il peso delle parole, la musica ed il succo che esse trattengono e non cedono così facilmente.
Il nostro autore contrappone sinestesie, pensieri dipinti di traverso, e la sua vita, tutta la vita che possiede la lega tra spazio bianco e spazio nero, là dove l'occhio si meraviglia.
Ci vuole del talento per riuscire a diventare adulti senza invecchiare (diceva una bellissima canzone), lasciandosi addosso lo stesso entusiasmo di quando le altezze non superano il metro e qualche sogno. Credere, fortemente credere che Poesia possa salvare, far indietreggiare i muri, distruggere tutta la pece del vivere ed il grigiore, scardinarlo in fine... questa è la direzione ed il verso di Raffaele Niro.
dalla postilla di Irene Ester Leo
In copertina: Gargano (particolare) di Stefania Guerra.
dalla sezione ALBERI DI RICERCA
Variazioni sulla scrittura
l’alba porta
in esergo
il principio della creazione
la cui eredità è nascosta
nella sospensione dei piedi
tra un passo e l’altro
a ragione
camminare
è un processo evolutivo
capace di cambiare
la geografia della lingua
tra le idee e il palato
prende il largo
sullo stretto
il dolore necessario
che ha bisogno di tutto
il nulla possibile
tra me e l’ordito
le parole
sono semi
se si fanno largo nel vuoto
ci sono libri che tornano
ad essere alberi
tra le metafore e la vita
Calendario perpetuo
a Giana Guaiana
: non basta il quotidiano raccolto
di fatica e sudore
a proteggere i sogni
dai rastrellamenti del tramonto.
: il probabile, dagli occhi di terra
a capo dell’orizzonte,
dove inizia un altro periodo,
emigra verso il futuro capoverso.
: altrove, la potenza della speranza,
sembra mutare modi e tempi
e divenire una famiglia,
un vocabolo, dei verbi transitivi.
: ma, sotto una pietra, il passato,
presa l’impronta dei piedi,
scalzate le mie rotte, si allea
col destino e fa dell’orma il passo.
: così, mentre la pioggia scrive
poesie d’amore intraducibili
nella mia lingua di terra,
prendo il largo nelle pozzanghere.
solo dopo essere passato remoto
all’acqua, coperto di Pleiadi,
dormo nel letto del fiume
e mi salva il canto delle donne:
dalla sezione CAMMINAMENTI UMANI
La presunzione del bene
Delle specie nuove di urla
hanno fatto tana nella mia bocca.
A voi tocca conservarle
oltre le orecchie.
In quelle caverne occipitali dove la coscienza
confessa in silenzio il peccato
della sua stessa assoluzione.
dalla sezionE ROVINE DEL TEMPIO DI ARCADIA
Nonnulla
a Milo De Angelis
l’acqua che entra nelle scarpe rotte
accelera l’espansione dell’universo.
la chiave che apre la fratellanza
ha i denti rotti dall’assenza di gravità.
la vita che nasce da un nonnulla
orbita nella provetta di un buco nero.
dalla sezione ACQUAVIVA
Nulla d'oro
banale
come acqua
che scorre in un letto
e porta vita ai detriti
è quel nulla d’oro
che capriola nel petto
e rinvigorisce
sorrisi d’amore
impolverati e sgualciti