Anteprima Poesia: Mi fa male una donna in tutto il corpo di M.M. Orlando
![]() Mi fa male una donna in tutto il corpo
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autori: | Matteo Maria Orlando |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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[...] Si tratta di poesie incentrate su quel sentimento primordiale che, entrando invasivo nella vita delle persone, le sconvolge positivamente. Essere innamorati, lo sa bene chi l’ha sperimentato almeno una volta, significa guardare con occhi nuovi anche la realtà più quotidiana e banale; guardarla con occhi incantati e attenti, pronti a cogliere nelle cose, in ogni cosa, significati allusivi. Situazione incantata, quella dell’innamorato, in cui il sentimento, nell’accezione migliore del termine, senza ottundere la ragione, rivendica i suoi giusti diritti. Situazione che, negli anni della giovinezza – e questi sono proprio gli anni di Matteo Maria – si vive con un’intensità ancora maggiore. Il tema della raccolta è, dunque, l’amore o, per meglio dire, la donna amata dall’autore: a lei sono indirizzate le poesie che il lettore “intercetta” pur senza esserne il destinatario palese; di lei si parla, descrivendola attraverso immagini sempre nuove e originali, in termini e forme non banali e non retoriche, di preferenza indirette e per questo assai più efficaci. [...]
Ma un terzo itinerario si aggiunge a quelli letterario e geografico; e si può a ragione definire il vero protagonista della raccolta: il viaggio esistenziale di Orlando che, come nei migliori romanzi di formazione, attraverso e grazie all’amore, impara a conoscere se stesso e il mondo che lo circonda.
dalla prefazione di Giuseppe Caruso
Chi sei?
Chi sei tu,
nera Vergine, sorgiva dai coralli del creato,
che scruti il mio labbro scarno
con occhi socchiusi di certezza?
Chi sei,
che le più intime speranze desti
e tutte lanci a compimento?
Portami lì
dove il ventre della terra non trema
il fratello non cade
e il binario non muore.
Somigli quando taci
Somigli quando taci
ai passi pesanti del Tevere,
affondati nella città dormiente.
Inebriante e casta calla
sgorghi dai nasoni di borgata
e ti ergi,
austera,
come l’abside in San Paolo fuori le mura.
Sancho barocca: Lecce ti è serva.
Abiti corti scavate nei tufi
– dove il libeccio dà voci alle ombre –
e tiri, alle tue reti,
le guance pesanti di Santa Croce
e il vergine tratto del duomo di Zimbalo.
Leggo
sul tuo palmo
l’esatta geografia
dell’universo.
Da te partire
Di te sembra parlarmi
il crepuscolo che non vuol morire
in Terra d’Otranto.
Il grigio campanile
soffia ancora l’antica nenia,
canto disperato di chi nacque senza tempo.
Qui rivedo l’Ellade, che in Roma ci rese diversi,
e apertasi la breccia nelle bianche mura, affiora
e mi bagna il capo – consacrandomi –
il sangue degli ottocento.
Da te come da qui
partire
in fondo cos’è
se non morire?
***
Matteo Maria Orlando nasce nel 1988 nel Salento.
Vive a Roma, dove studia Giurisprudenza.
Nel 2011 ha pubblicato la sua prima raccolta poetica Dietro la lanterna (Terre Sommerse) ed è presente su varie antologie.
Ha ideato e fondato «Elettreratura», progetto musico elettronico – poetico.
Il suo sito è www.matteomariaorlando.it
In copertina: fotografia di Renato Capece.