Biancamaria Frabotta per Gabriella Musetti
![]() Le sorelle
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autori: | Gabriella Musetti |
formato: | Libro |
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Nota domenicale del 16 marzo 2014 di Biancamaria Frabotta
Affetti in versi. Gabriella Musetti e Nicola Sguera
Gli affetti in versi sono pudichi, diretti, mai frivoli e agghindati. Vi si arrischiano anche i caratteri più scontrosi, meno narcisistici. Forse perché non sono versi affettuosi e raramente trasparenti sono le poesie che li contengono. È un po’ come quando si parla ai morti. O come quando nelle epoche passate si scriveva una lettera che avrebbe atteso settimane, forse mesi per ottenere una risposta. Questo penso leggendo due piccoli libri di valore che ho a lungo tenuto nella cesta dove raccolgo le poesie da conservare. I loro autori, Gabriella Musetti, che la mia memoria colloca a Duino, dove più a lungo l’ho frequentata e Nicola Sguera che è nato e vive a Benevento, città cui è legato da affetto e da riconoscenza, resuscitano un uso antico della poesia ed entrambi scrivendo per i loro cari, in piccoli libretti stampati con cura e predisposti alla amichevolezza, si sentono liberi e possono alzare il tiro, al di là delle loro relazioni personali. E riflettendo sulla sorellanza Gabriella Musetti che molto soffre della dissipazione degli affetti e delle cose vi si iscrive dentro la cornice di un limpido ritratto a due. Prosa di pensiero che respira con il ritmo di una musica uterina.
“Mia sorella e io negli anni. Una storia, più storie. Un passato comune, diversi ricordi. Sguardi che si incrociano per brevi attimi, anche se conoscono perfettamente la posizione. Il luogo e il tempo e l’accaduto, ma la memoria è altra. Non voce estranea, della stessa fibra, come di carne e di tessuti noti… Punto fisso nella memoria è quel volto, il volto della madre. Essere state dentro le stesse acque, ninnate dallo stesso ritmo del cuore e del respiro, accolte nelle stesse braccia. E le parole, le prime udite, della stessa voce”
(da G. Musetti, Le sorelle, La Vita Felice, Milano, 2013)
E invece Nicola Sguera, più propenso alla filosofia e alla scrittura di saggi, quando scava nei versi per estrarne qualche brandello di verità, prega e pensa nello stesso momento. Dichiarando quello che sente, senza togliere o aggiungere niente. E senza girare intorno al sentimento ne accetta il possibile autoinganno. Come in questa Amorosa solitudine.
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