C. Spinella Per Marigo
![]() L'essenziale curvatura del cielo
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autori: | Adriana Gloria Marigo |
formato: | Libro |
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L’Essenziale curvatura del cielo di A. Gloria Marigo (1)
Premetto che, proponendomi di scrivere una recensione, non un saggio, sull’ultima silloge poetica di Gloria Marigo, ed essendo perciò costretta a isolare e analizzare uno tra i filoni presenti nel volume, scelgo quello che coincide con la presenza e la funzione, più o meno discreta o invasiva, della natura all’interno e all’esterno della vicenda poetica e umana dell’Autrice
La natura, di volta in volta interpellata, rievocata, citata nelle poesie, non è puro elemento esornativo e, come tale, accessorio, né espressione di un gusto banalmente descrittivo, ma risulta ora cornice di una densa tela tramata di sofferti sentimenti e passioni, ora contraltare, sereno o burrascoso (“Viene primavera a darci/ l’eterno principio a colmare l’ombra” (p. 45) ; “Venti da Est mi sorpresero// accanto al mare mutatosi in piombo” (p.33) alla pena che intride il cuore e il corpo scavati dalla vita che poi li colma, l’uno e l’altro, di umori, suoni, colori (“Eri di silenzio e/ umidori di pianura// Pampini vestivano la tua nudità”, (p.22); “... oggi non manca la sua eco,/il suono di non gracile timbro” (p.39); l’eco grigia della tua stanchezza di terra rivoltata” (p.31); “... il giallo flessuoso dei tulipani/ nell’ora in cui giungesti”(p.38 ).
Gloria sa bene che in un rapporto d’amore è ineludibile la delusione e, talora, l’antagonismo tra l’amante e l’amato (“Mi basto e contrasto” p.17). Ha la consapevolezza che prima o poi un’ombra cupa cala sul sorriso dei momenti felici (“Fuori dai tuoi occhi cadono//tutte le nebbie del mondo” (p.38), e che “tutto si consuma nell’autunno... anche il nostro amore” (p.9). Eppure non rinuncia a un appassionato sentire né all’amore tout court: condivide il “viaggio di vela/ fino alla lamina dell’orizzonte” (p.15); accetta di restare “immemore// impigliata dove s’addensa l’alga nata tra la roccia e/ l’acqua” (p.16); s’immedesima nella “corolla votata al suo destino” (p.42); e si fa “libellula di parola”( p.25) “con ali/ maestre d’aria” (p.24) e perciò “improprie a uno sguardo smarrito d’amore”(p.24).
Nel susseguirsi e confondersi degli eventi lei rimane in “un’attesa [che] si fa spasmo” mentre “l’addio si coniuga alle stelle” (p.47) “e la luce scioglie il cappio del tempo” (p.50). Ma che cosa attende dalla natura, dagli esseri umani, dalla vita questa creatura che, di fronte all’amore, è fragile come il cristallo e, contemporaneamente, forte e dura come il diamante? Attende “l’estate per l’esultanza/ della luce, la benedizione/ dell’ombra, quando lo Zenit/ è acceso e tutta/ l’aria è ambizione della sera...”( p.23). All’anelante attesa fa riscontro l’esplodere di una passione che comporta“l’orbita rovesciata/ nella gravità dei corpi, l’urto/ scomposto alla letizia” (p. 23).
Ma, se è vero che nell’ora buia del giorno “scomparvero in volo rapido i gabbiani nell’attonito spazio” (p.33) e “le tempeste flagellano il [tuo] sorriso pallido più dell’ombra d’inverno(p.36), è sempre possibile consolarsi sperando “ che tutta la bellezza accada” (p.48).
E alla fine, quando “cadono tutti i vaticini.//.. impera solo l’essenziale curvatura del cielo” (p.59).
Il linguaggio delle liriche, fortemente immaginifico per l’intensità e la ricchezza delle metafore, in qualche punto persino eccessiva, è così denso e polivalente da diventare spesso ermetico, risultando di difficile interpretazione, talora anche per il lettore di cultura medio-alta, se non avvezzo al discorso poetico. Eppure, tessuto com’è di vocaboli accuratamente scelti, rari o usati nel loro significato meno comune, sembra coagulare la vitalità esplosiva della natura che ciclicamente nasce, muore, rinasce.
Carla Spinella
1) A. Gloria Marigo, L’essenziale curvatura del cielo (postfazione di Eros Olivotto), la Vita Felice, collana Agape, Milano 2012