Daìta Martinez per Antonio Corona con «Mi troverai vivo»
![]() Mi troverai vivo
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autori: | Antonio Corona |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Antonio Corona, Mi troverai vivo (La Vita Felice, 2024, postfazione di Rosanna Frattaruolo)
XII
Sono tetri i pozzi in cui cadono i piedi
quando il verbo è cucito nella carne
– nell’illusione di essere amati –
ci si immagina d’organza sulla spalla nuda.
*
La libertà
ha il peso delle ali,
all’amore resta
la leggerezza del volo.
Sala d’attesa
Il silenzio ha la dignità del fiore
è nell’apice che cela il seme
fluttuante al vento – senza foglie
attendendo la schiusa.
Tavolo
I tulipani non sono fiori
ma petali riuniti
attorno a un tavolo
non cadono mai soli
s’inseguono
per condividere l’assenza.
*
Amo l’uomo che respira lento
guarda il mare e non lo giudica,
la foglia che cade dal ramo
e s’affida al vuoto per tornare origine.
Amo il pensiero del serpente
l’ignoto ipotizzato che solo lui conosce
e le donne che ridono forte
gli amici che sanno di muffa
perché nel vecchio si riposa a occhi chiusi.
Tra luce e ombra presentire il filo leggerissimo del verbo sino a riconoscersi simbiotica sfumatura di un valico amoroso riflesso sulle palpebre appena mosse da una scorsa di pensiero a voce tenuto sulla spalla di chi, nonostante profonda sia la ferita, di vita si accoglie nella vita non arresa nella dissonante nomenclatura di un vortice dischiuso nel recinto del dolore. Antonio Corona ha comprensione di sé, dell’altro da sé, quale creatura tra le creature, sposta l’indice dall’organza di ogni fragilità per così immergersi nel volto del silenzio, in quella assoluta dimensione di riparo dalla asettica meccanica del mondo. Silenzio che prega di essere ascoltato quando risuona l’aria nella circonferenza di una foglia all’origine recisa ma che di stessa origine si contiene coscienza in una lacrima accesa per un lembo di felicità. Silenzio sul corpo intarsiato dal tremulo respiro di un seme / fluttuante al vento come a lasciarsi dire fame d’autentica esistenza nella dimensione di una umanità compresa tout court nella tenuità della grazia in equilibrio di misura nei luoghi dell’assenza, in quel suo posizionarsi al centro di uno spazio interno alla consapevolezza che nessuno potrà dichiararsi perduto fin quando vivo. Nessuno potrà udirsi dimenticato se la scintilla di una candela ancora arde nel tabernacolo di una pietas cristica echeggiante nella versificazione dell’esistente, puro atto di contatto con la salvifica speranza che cadano limiti e verità sia nella relazione, per saperla e liberarla da ogni coattiva oscurità.
Antonio Corona è medico veterinario di origini sarde trasferitosi a Torino, autore di numerose pubblicazioni scientifiche e grande appassionato di poesia. Inizia a pubblicare nel 2020 con Edizioni Ensemble I segreti del cuocore, con Eretica Controfobie e, nel 2022, con La Vita Felice Oltre la neve. Diversi suoi testi poetici e racconti brevi sono presenti in antologie, riviste e quotidiani. Tra i fondatori dell’Associazione culturale “Vivere d’Arte” di Torino, collabora con riviste e blog letterari, cura e organizza eventi per la divulgazione poetica e dell’arte in generale. È cofondatore del lit-blog “Il Tasto Giallo” con Rosanna Frattaruolo.