Deborah Mega per Gabriella Musetti
![]() Le sorelle
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autori: | Gabriella Musetti |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Le sorelle di Gabriella Musetti, silloge di una trentina di poesie, edita da la Vita Felice, ha colpito la mia attenzione per il titolo programmatico, dichiaratamente al femminile, apparentemente semplice ma denso di connotazioni e di significati. Le poesie sono intramezzate da diverse prose, che confermano, se mai ce ne fosse la necessità, la vena narrativa e critica della poetessa genovese, e sono raggruppate in due sezioni, Allegoria della dissipazione e Le sorelle.
All'interno è inserito anche un intervento d'arte di Donatella Franchi che fin dagli anni Ottanta, ha dedicatouna serie di libri d'artista e installazioni alle scrittrici/sorelle Charlotte, Emily e Anne Brontë. In esergo la raccolta si apre con una citazione della Cvetaeva che è più di una dichiarazione d'intenti perché più avanti appare anche una scelta stilistica.
Le poesie della prima parte sono dedicate a una ragazza, figlia, sorella, la stessa autrice, dallo "sguardo duro di una sofferenza / mai apertamente sfogata", ritratta mentre attraversa l'adolescenza e non coglie l'affetto che la circonda ma la separazione, la lacerazione, l'assenza. Potrà tentare di scoprire il perché delle cose, chiedersi il senso degli eventi ma è risaputo che resterà senza risposte.
L'unica certezza per chiunque indaghi il senso della vita è lo scorrere del tempo, la corruzione operata sui corpi e sui sentimenti e il fatto che le ore perdute e le occasioni irrealizzate lo sono per sempre.
Solo la ricerca di qualcosa, un obiettivo, una meta da raggiungere assume un senso nell'incertezza della crescita e del divenire.
La sezione intitolata "Le sorelle" è introdotta da un pensiero di Maria Zambrano sull'esperienza, conoscenza trasmissibile ma non del tutto. L'atmosfera è più serena e fiorita, attraversata da una leggerezza tutta primaverile, la stessa che è possibile immaginare durante la passeggiata delle "sorelle affiancate…quando camminano per Novara". Essere fratelli e sorelle permette di vivere un legame unico e irripetibile.
Ci si spartisce l'amore genitoriale, si condividono spazi, giochi, esperienze, si stabiliscono le prime relazioni sociali grazie alle quali s'impara a cooperare, negoziare e anche competere. Tra litigi, rivalità, complicità ci si arricchisce e si cresce.
Le sorelle apprendono presto che la vita è ambigua e faticosa; anche il dolore incontrato all'inizio della partenza è vissuto in modo diverso nonostante si sia legati dal vincolo di sangue: il passato è comune come l'origine ma i ricordi sono differenti.
"Punto fisso nella memoria è quel volto, il volto della madre".
Gabriella Musetti riesce ad evitare i rischi dell'autobiografismo ma paradossalmente evoca nel lettore associazioni e ricordi personali più o meno vicini all'esperienza di ciascuno.
Eventi e situazioni, registrati con rigorosa lucidità, diventano pensieri in versi di grande intensità emozionale a cui si dà un ordine attraverso l'abbondanza di pause, segnalate da trattini e barre mentre l'uso dell' enjambement rende incalzante e convulso il ritmo e mantiene sempre desta l'attenzione del lettore.
La parola acquisisce la lapidaria verità del responso oracolare; lo stesso atto poetico, fatto di improbabili connessioni fra suono e senso e controllato dalla secchezza dell'intonazione, sembra vendicarsi della dissipazione e della frenesia del mondo.
[Deborah Mega]
Potrai fermarti cent'anni
a districare il perché
delle cose
a separare gli eventi
cercare un bandolo
domandare infinite volte
se questo è stato giusto
se dietro esiste un senso
/ un nesso / uno spazio tra i margini
un barlume che apre la connessione
-domande senza risposta-Neppure
Il fragile momento
/ della dissipazione /
può essere altro
che un testimone
Le sorelle
Le sorelle affiancate sono belle
quando camminano per Novara
lambisce il sole radente i capelli mossi
al vento rimbalza nell’aria
la giovinezza
– dagli occhi accesi –
azzurri / ogni colore ambisce
quella luce
intensamente scisso dall’iride continua
e il sorriso mostra appena
i bianchi denti che s’affacciano a godere
da luce a luce Due
giovani ragazze
che camminano su un tratto di strada
acciottolato
tra case di mattoni rossi
la piazza della chiesa – i colonnati –
i viali di ippocastani
fino ai baluardi ombrosi
dietro il castello
antico / diroccato È questa
la provincia industriosa
ricca di terre e di lavoro Imparano
la vita le sorelle
ambigua / faticosa
e quel contrasto col dolore avuto
come partenza amara / disuguale /
rimane un bozzolo incistato
al centro della tela
– là dove amore cerca / amore chiama –
nel centro cavo
a necessario compimento