DireFareScrivere ago 13 per Emilio Del Rio
![]() Va pensiero. Ricognizioni
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autori: | Emilio Del Rio |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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DireFareScrivere - mensile di rivista e cultura de "La bottega editoriale" - ago 13 per Emilio Del Rio
La poetica di Emilio Del Rio
ridesta la dimensione umana
Nella Prefazione edita da La Vita Felice si definisce una nuova voce
della poesia coeva. Di rilievo pure l’Introduzione di Roberto Mussapi
di Renato Minore
Comuni sono le riflessioni in stile narrativo su tematiche quali il senso del tempo, la vacuità della vita, la decadenza di valori etici morali e sociali. Ma, affrontati in versi poetici, tali temi si arricchiscono di un pathos maggiore, scavando l’animo, smuovendo le coscienze, portando a una riflessione profonda e matura.
Ciò accade perché poesia è creazione, trasfigurazione, musicalità, potenziamento linguistico.
Il pensiero poetante inscenato da Emilio Del Rio in Va pensiero. Ricognizioni (La Vita Felice, pp. 152, € 14,50) è la summa di tali categorie. L’autore, apprezzatissimo scrittore delle “scuderie” de la Bottega editoriale, affronta, nel suo percorso di pensiero all’interno di questa straordinaria raccolta di versi, prima l’immagine drammatica del passato svuotato di senso che comporta uno svanire del tempo che annulla di conseguenza anche il presente.
Tra le ombre di tale agonia lottano il fervore e l’ardore della vita che vuole riemergere. È una lotta tra la luce della realtà e l’ombra che l’essere umano si procura per proteggersi dalla stessa, dal dolore che procura il senso di conoscenza della realtà. Ad ogni alba di pensiero, nell’animo dei più, è l’ombra a vincere.
Giunge così il pensiero di Del Rio a una ricognizione sulla scomparsa della dimensione umana, si profila un’Arcadia dominata dalla morte, dalla fame e dalla guerra. Disperazione e rinuncia sembrano prevalere, ma una linfa vitale ancora scorre nel poeta, che non viene mai completamente inghiottito dal baratro di ansia che tali riflessioni comportano.
Sul finire di questo percorso, il senso del nulla e il vuoto dell’esistenza portano il poeta ateo a riflettere anche sulla perdita del sacro, sulla «necessità labile della presenza di Dio avvertita come garanzia metafisica del primato dei valori e dello spirituale sulla banalizzazione della materialità e la dittatura del potere e del denaro. […] È fondamento della giustizia sociale e garanzia della bellezza della natura e dell’autenticità dell’essere umano».
Un’utile guida alla struttura dell’opera ci viene fornita dall’Introduzione di Roberto Mussapi, che mostra come l’incipit di Del Rio si concentri sul senso del tempo che è «la ragione del “triste divenire” del mondo classico […], ma anche del nostro perdurare oltre l’attimo, della nostra uscita dall’esperienza fenomenica per appercepire l’esperienza metafisica»; continua poi con il rapporto tra l’uomo e la natura e, infine, con la «percezione dell’incessanza». Lo scenario del mondo e dell’individuo è desolato, ma il poeta vi contrappone la resistenza della parola.
La Prefazione redatta da Renato Minore, che di seguito vi proponiamo, favorisce l’approccio e la critica nei confronti dei versi scritti da Del Rio, versi in cui la dimensione dell’immagine e della riflessione restano in costante interconnessione in una metrica che spesso oltrepassa il rigido schema classicista per sfociare in una prosa poetica e ritmata (simile a quella di Aloysius Bertrand); il linguaggio è messo al servizio della conoscenza, in modo tale che la dialettica possa aiutare a rivelare ed esprimere il reale come elemento esiziale.
la Bottega editoriale