Elio Grasso per Anna Toscano
![]() Doso la polvere
|
|
autori: | Anna Toscano |
formato: | Libro |
prezzo: | |
vai alla scheda » |
Anna Toscano
Doso la polvere
La vita felice, pp. 48, euro 10,00
Camminavo sui pali pietrificati di Venezia, anni fa, e la realtà era tutta lì, tutta intorno nel presente, un immenso presente fra le diverse quote della marea. Le possibilità di quella cosmogonia finirono in un libro, pubblicato dai benefattori della poesia che sono stati Franca Campanotto e Carlo M. Conti. Questioni zodiacali, personali, di dolcissime virtù: ne accenno qui perché fa sempre piacere ritrovare in un libro le essenze di una poetica che si riconosce, e sentirne il murmure generativo. Lì dove vive Anna Toscano, poetessa legata a scrittura e fotografia, c’è l’altra patria, quella che fa entrare in un’orbita della lingua, costituente di una creazione. Fra le migliaia di pietre sceglie le sue “cover”, si inventa un futuro che non c’è (per troppa consistenza di un passato, possiamo dire), concede al tempo così fissato uno sguardo che viaggia a 22 km orari, quanti ne fa la linea 2. E quanti ne fa la poesia per cucirsi addosso il filo purpureo del “sentimento” che attraversa l’intera Venezia. Che arriva, poi, a tutte le Venezie esistenti (dicono che siano molte, nel nostro universo). Toscano costruisce e rende visibile la storia dei suoi passi, che si ascoltano sul selciato a certe ore della sera, strettamente amanti del moto dell’acqua. E’ una corrente che arriva alla madre (madre di tutte le madri), perfetta anche nella morte, nella sparizione mai accolta del tutto. E alle città, quelle tanto diverse e piene di rigore terrestre. Parigi, Bologna, Siviglia, le altre, che si trasformano e forse perdono qualcosa del mondo. E della coscienza poetica. Che qui, invece, è molto di più che un raccordo ferroviario. Se mai potrebbe trattarsi di una stazione, non di transito, ma d’appoggio. Dove il “tepore carnale” assume le vesti di una tradizione. E’ quanto ricerca Toscano, nella sua condizione di occhio “chiaro”, atto a srotolare pensieri dopo il click epocale della camera. Poche derivazioni, dosate con ferma decisione, per un libro che niente cede all’incombenza delle materie romantiche. Incombenza tenuta a corretta distanza, e che non allaga le direzioni di realtà che sono l’efficacia prima di Doso la polvere. Le “cover” dedicate all’amore canalizzano quanto c’è, ed esiste, alla prova dell’evidenza, facendo pensare a un’eredità venuta da lontano, tutta qui concentrata, e da rilanciare in un futuro forse possibile. Nel diaframma stretto di Toscano sfilano le prerogative della natura umana, la passione tollera un controllo ricco ed efficace, non sostituibile da percezioni esasperate o, peggio, confuso in vapori oppiacei. I colloqui, in queste pagine, vanno e vengono come il “salso”, placidi e risoluti, ogni vicenda ha generalità precise, convalide e rispondenze immediate. I passi delle poesie confinano la depressione, quando c’è, nel “nero degli occhiali”. Nessuno può dire che stia incollata alla pelle dell’autrice, ma ogni conoscenza ha la sua concreta impronta, calata dall’alto verso il basso, proprio dove sta l’intelletto. Parole e immagini strettamente legate. Per dirci dove va la realtà.
Elio Grasso