Emilia Villoresi - Mi dici parole d'amore
Mi dici parole d'amore
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autori: | Emilia Villoresi, Valerio Villoresi |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Poeticanti:
Roberta Turconi: voce recitante, canto
Paolo Provasi: canto, ukulele, chitarra
Roberto Nazari: arrangiamenti musicali
Composizioni musicali: Paolo Provasi
Montaggio audio: Giorgio Pirovano
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Per celebrare il 35° anniversario dalla scomparsa della poetessa e scrittrice Emilia Villoresi ho voluto ridare fiato alle care voci di un tempo. [...]
Emilia, poetessa e scrittrice, è stata protagonista indiscussa del panorama culturale milanese della prima metà del secolo scorso.
Sin dalla adolescenza ha assorbito dal contesto familiare di appartenenza la concezione della esistenza umana non fine a se stessa, ma quale veicolo per trasmettere valori alle generazioni future. [...]
Nelle sue poesie leggiamo il desiderio della vita stessa, quella vera, ma allo stesso tempo comprendiamo che tutto ciò che possiamo sperimentare o realizzare non è ciò che bramiamo. Questa “cosa” ignota è la vera “speranza” che ci spinge e il suo essere ignota è, al contempo, la causa di tutte le disperazioni, come pure di tutti gli slanci positivi o distruttivi verso il mondo autentico e l’autentico uomo.
dalla prefazione di Valerio Villoresi
Mi dici parole d’amore
Mi dici parole d’amore...
Ti guardo – e già sei memoria
confitta nel mio dolore.
Già mi racconto la storia
che fu la nostra, compagna
del mio deserto domani.
Mi piace conversare assiduamente
con te, che da quel giorno m’accompagni
ovunque. – Si cammina lungo il margine
del bosco, nel mattino di cristallo.
Sono, le mie parole, come trilli
di fresca gioia, nella chiarità.
Tu mi rispondi con fruscìì di fronde
e mi sogguardi con occhi di sole.
Ad ora ad ora mi accarezzi il volto
con la carezza trepida del vento.
Poi ti arresti, mi prendi, ed il tuo bacio
sulla mia bocca, mi brucia ed estenua.
Avvinti, trascorriamo il pomeriggio
perduti nella sua coltrice d’oro.
E quando, a sera, tu mi lasci, tosto
ritrovo il nome tuo scritto lassù
in fiammeggianti lettere di stelle:
il solo nome ch’io ti diedi: Amore.
Ombra di nuvola
Ombra di nuvola
che vai strisciando sul fianco del monte,
lambendo qua un tenero dosso,
là uno spuntone di roccia,
smorzando il pulviscolo d’oro
che allumina le cime
dei grandi abeti,
e vai a bagnarti, furtiva,
nelle cascate d’argento,
oh, portami via!
Portami teco a dormire
in qualche anfratto segreto
per ridestarmi pietra
filo d’erba – ruscello.
Emilia Villoresi, nata a Malnate (VA) il 27 settembre 1892, bis-nipote dellagronomo paesaggista Luigi Villoresi (Desio, 1779 – Monza, 1823), inizia giovanissima a scrivere pubblicando brevi liriche sul giornale «La Donna di Torino», ma la sua prima raccolta fu edita nel 1923.
Durante la Prima Guerra Mondiale simpegna nellassistenza dei prigionieri, facilitata dalla sua perfetta conoscenza del tedesco.
Si sposa, in età avanzata, con Emilio Tosi, vedovo con tre figli.
è molto attiva nellambito del Lyceum femminile in qualità di responsabile della sezione letteraria, oltre che poetessa e scrittrice molto apprezzata nellambito dei circoli culturali milanesi.
Traduce dal danese la serie Bibi di K. Michaelis, completandola con Bibi si sposa di sua invenzione e altre opere di Kästener e di A. Settâlâ.
Riceve il Premio «Soroptimist» nel 1957 per La bimba e lombra (Schwarz, Milano), libro col quale vince anche il Premio «G. Boine», mentre con Già declina il mio giorno vince nel 1959 il Premio «Flora».
Una dettagliata bibliografia si trova allinterno del volume.
Si spegne a Milano, nella propria casa-studio di Corso Magenta 68, il 16 marzo 1979.
Emilia Villoresi – Bibliografia
Autunnale, 1915-1920 – versi (C. Aliprandi, Milano, 1923 – Tip. La Stampa Commerciale). 16. p. 110;
L’immobile fuga – romanzo (La Prora, Milano, 1931) p. 455;
Favole d’oggi; illustrazioni di Beryl Hight Tumiati (A. Vallardi, Milano, 1934) 8 fig. p. 183;
Picci, non far capricci: istantanee di vita infantile (A. Corticelli, Milano, 1937) p. 94;
I misteri del Nodi-Giar – favola di fantascienza (La Prora, Milano, 1937);
Le quattro stagioni (A. Corticelli, Milano, 1945 –Tip. D. Farina) p. 12;
Una brigata a spasso: scene e scenette di montagna – racconto per ragazzi; illustrazioni di Renzo Pasquotti (La Prora, Milano, 1946 –Tip. A. Ronda) p. 143, con tavole ill.;
Beati quelli che piangono – biografia-autobiografia scritta in memoria della madre (Steli, Milano, 1949) p. 109;
Bibi si sposa – romanzo per giovinette (A. Vallardi, Milano, 1953) p. 223;
Luce radente – liriche (Schwarz, Milano, 1955) p. 81;
La bimba e l’ombra (Schwarz, Milano, 1956) p. 133;
Già declina il mio giorno – liriche (Ediz. della Flora, Milano, 1959) p. 45;
Lassù sulle montagne – romanzo scout encomiato al Concorso nazionale «Gastaldi» 1959 (M. Gastaldi, Milano, 1960) p. 239;
Prima che annotti – liriche (Rebellato, Padova, 1965);
Lauretta: Colibrì; illustrazioni di Marcello Cassinari Vettor (Mursia, Milano, 1970) p. 246.