Enea Roversi per «Oltre Infinito» di Liliana Ugolini e Vincenzo Lauria
![]() Oltre Infinito
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autori: | Vincenzo Lauria, Liliana Ugolini |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Uscito nel 2021 nella Collana Contemporanea dell’editore La Vita Felice, Oltre Infinito è il frutto della collaborazione tra Vincenzo Lauria e Liliana Ugolini: due autori anagraficamente assai lontani tra loro, che però hanno saputo creare una perfetta simbiosi artistica attraverso il loro progetto.
Oltre Infinito racchiude i testi dei tre progetti poetici multimediali Oltre Infinito 1, Oltre Infinito 2.0 e Ol3 Infinito che Lauria e Ugolini hanno ideato e portato avanti per un decennio.
Nel Manifesto poetico che introduce la raccolta si legge, tra l’altro: « […] La materia poetica è scientifica e tecnologica. / Oltre Infinito, dunque, è manifesto. Il viaggio è già in corso / La destinazione è l’espansione del circostante / in un perenne non-arrivo a un non-dove finito.».
Scrive Laura Caccia nella sua prefazione intitolata Nel dilagare cosmico e virtuale:
«Nella messa in scena di un’ oltranza interminabile, con Oltre Infinito Liliana Ugolini e Vincenzo Lauria pongono una sfida al pensiero. Di quale Oltre si tratta? Di quale, o come, Infinito? Gli autori lo esplicitano in premessa: l’intento è l’osservazione dell’espandersi dall’individuo a tutto il «circostante in un perenne non-arrivo a un non-dove finito», basata non su riflessioni intime, filosofiche, mistiche, bensì su materiali scientifici e tecnologici. Una sfida per il pensiero, che si addentra negli “oltre” territori della ricerca sulle infinità possibili, in astrofisica come in cibernetica. E una sfida per il linguaggio, che «si sincronizza con il mondo esterno diventando oggetto/soggetto in espansione costante», attraverso la partitura messa in atto dalla parola poetica. All’interno di un progetto etico e multimediale più ampio, la partitura dell’oltre, composta a quattro mani, procede in contrappunto lungo due linee in assolo che parrebbero muoversi in modo indipendente. Una che si espande all’esterno, nella musica estrema del cosmo, verso quanto di meno visibile e più distante celi il reale; l’altra che procede all’interno, nel battito impercepibile dei circuiti, tenendo conto di quanto lo stesso reale sia, a partire dal funzionamento cerebrale, simulabile e aumentabile. Due linee che, invece, si intersecano e si compenetrano, come di fatto succede anche in ambito scientifico tra gli sviluppi della fisica quantistica e dell’informatica.».
Liliana Ugolini, figura importante della scena poetica e artistica fiorentina per svariati decenni, è scomparsa nel 2021: sono diverse le iniziative che Lauria, insieme ad altri, ha promosso e promuove per mantenerne viva la memoria.
Di seguito una breve selezione di testi tratti da Oltre Infinito: le iniziali in calce ai testi indicano naturalmente Vincenzo Lauria (V. L.) e Liliana Ugolini (L. U.).
Da Oltre Infinito I:
Doping
Tecnologicamente obsoleta
la trama del vivere si dopa virtualmente.
Si indossa un costume
il viso è maschera stessa
basta sporgersi quel tanto dal sipario
perché la platea acclami.
Ripulire l’etere
dal pullulare di bulli sbullonati
sarebbe un target non commerciale
d’altronde meglio la fiction
che il virtuosismo reale…
Se l’occhio della CAM
volgesse al vuoto o all’infinito
la superficie tornerebbe libera all’arbitrio
l’evolversi in luogo dell’involversi.
La metà perfetta è un meta
la plasticità dell’essere,
un tele-trasporto d’anima
se la dose di dolore superasse l’oltre consentito
l’intentato intentare
prima di un orizzonte inaridito!
(V. L.)
§
Così si vola
È dato al percepire avere abbaglio
per convinzione d’altro che cova
nel possibile. Il brivido è dentro
nel credibile. Così si vola in cubi
d’astrazione, in teste artificiali
nello scarto millesimo d’un calcolo
che interattivo attende quello sgancio.
Era la spada di Damocle una punta
nel centro della svolta. Ora annuendo
pieghiamo sotto il collo la veduta
d’un pullular di salto fin dove
la certezza è immaginabile
nella telepresenza del suo via.
Nell’incompletezza dei percorsi
dettati dagli oscuri
unica vivezza o dannazione
l’irraggiungibile altro al di qua
dove nessuno
solleva sguardi al muro
in pietre di memoria. Trascorso l’intorno
il desiderio s’accende a ritroso e lì mi trovo persa
in esercizi di stile alla Queneau.
È il tempo che si sfoglia nella buccia
d’un inconscio poetico di soglia.
(L. U.)
§§§
Da Oltre Infinito 2.0:
Radiazioni
Conteniamo del nuovo
la radioattività centellinata
in sorsi di sostanze
esplose nel raggio disparente
impercepibile rem.
Manipolata ai geni incontrollati
la ratio senescente si discende
nella decimazione silenziosa
tuberosa opalina della rosa
dei venti, elementi Curie.
Sfarsi terra creata
è limite d’inganni.
All’incommensurabile
accidente che si muta
emisfero, la distanza di me
carne solvente
è brivido cosciente
materia rinascente
eco misterico.
(L. U.)
§
Perdurare
Pronti all’incisione laser
ci accarezza un cyborg:
in un istante immaginarsi a mutar sembianze.
L’ammirazione per lo scintillio avanza
– semi-cosciente –
malgrado l’odor di carne.
Avvinti all’arto metallico
esterni all’involucro-corpo
in un esistere fluidificato,
senza timor di cedersi al cosmo
in cellule-pensiero,
lemmi-staminali,
valvole-valve.
Il Dopo è precisione chirurgica:
le viscere compostamente riposte,
le funzioni vitali ripristinate,
l’acciaio a ibridar la tempra,
in strie di tubi
un superarsi
consci di un complice Bionico.
(V. L.)
§§§
Da Ol3 Infinito:
Metavisioni
Variazioni d’assi
sommuovono passi
crepano metallica la liturgia
metallurgia.
Le orbite arrese
di fuori-uscite pupille
si innestano a grappoli
nell’intentar cosmici sguardi,
astrali vedute
in inimmaginabili nano-perfezioni.
L’ausilio aggrada nel sostenere per gradi
la corporeità – venata più di ieri –.
Le rinsaldate fratture rendono
possibilità di movimento
motricità che si fa oscuramente interna
nel silenzio estatico del costellato.
(V. L.)
§
Autoritratto
Capelli sono foreste di bulbi
la pelle cambia a strati
e gli occhi son due camere
incrociati. Le orecchie hanno la tromba
e il naso i suoi canali. La bocca
è incontenibile come il divoratore
in sinfonia impazzita. Il volto
duttile in maschera cangiante
è inarrestabile. Un’astronave
torna nell’occhio di Méliès
e la mente s’indovina nel complesso
produrre sintonia.
(L. U.)
(Vincenzo Lauria & Liliana Ugolini, Oltre Infinito, La Vita Felice, 2021)
Vincenzo Lauria inizia nel 2001 la condivisione del suo percorso in Stanzevolute, gruppo di 11 poeti selezionati da Domenico De Martino. Dal 2010 collabora con Liliana Ugolini ai progetti multimediali Oltre Infinito. Ha collaborato dal 2012 al 2019 con l’associazione Multimedia91- Archivio Voci dei Poeti (quest’ultimo è stato donato nel 2019 al “Gabinetto Vieusseux”). La sua prima raccolta edita Teatr/azioni (puntoacapo Editrice) è stata finalista al Premio I Murazzi (8^ edizione) e al Premio Lorenzo Montano (34^ edizione). Altre sue raccolte inedite e opere multimediali sono state finaliste e segnalate al Premio Elio Pagliarani, al Premio Casentino e al Premio Internazionale Città di Como. Ha partecipato a oltre 40 reading poetici. Suoi testi sono presenti in Carte nel Vento, periodico online del Premio Lorenzo Montano.
Liliana Ugolini (Firenze, 1934 – Firenze, 2021) ha pubblicato 19 libri di poesia, 5 in prosa e 4 di teatro. Ha curato all’interno dell’Associazione Pianeta Poesia, per sedici anni, le manifestazioni dedicate alla poesia performativa e multimediale promuovendo la conoscenza di questa particolare modalità di linguaggio poetico. Ha realizzato il teatro da camera di poesia e opere in versi e musica lavorando a fianco di attori, musicisti e performer. Ha fatto parte dell’Archivio Voce dei Poeti e del Gruppo performativo Cerimonie Crudeli (Multimedia91). Ha pubblicato 11 drammaturgie, tratte da suoi libri, in Tuttoteatro (Joker 2008).
Ha ricevuto un premio per il suo lavoro dall’Accademia Medicea di Firenze nel 2010 e un Premio speciale alla Cultura da Iniziative Letterarie – Unione Nazionale Scrittori Lombardia nel 2007.
Le sue opere e i carteggi sono depositati sia all’Archivio di Stato di Firenze presso il fondo Liliana Ugolini (Archivio per la scrittura delle donne dal 1860 a oggi Alessandra Contini Bonacossi), sia all’Archivio Voce dei Poeti di Alessandra Borsetti Venier donato nel 2019 al “Gabinetto Vieusseux”.