Erminio Macario per Gianfranco Isetta con «L'acerbo dei ricordi»
21.07.2023
![]() L’acerbo dei ricordi
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autori: | Gianfranco Isetta |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Caro Isetta,
ho letto L'acerbo dei ricordi. I versi mi fluivano dentro come un assetato. E sai perché? Perché tu fai poesia pura, cristallina, benefica, senza inquinanti e contaminazioni. Tu, in ambito moderno, vai all'origine primordiale, scali il tempo codificato, cioé l'Epoca in senso storico e torni alla montagna sacra. Ma sacra come la intendevano gli Indiani d'America che vivevano accorpati alla Natura e ne cantavano misteri e leggi. E usi un linguaggio altrettanto trasparente e diretto come le pittografie sui tepees. Ma gli Indiani venivano dallo stretto di Bering, cioé dall'Asia. È da lì che s'impastarono con le deità della Natura, di derivazione taoista, dove tutto è congiunto in un cerchio unico. Così tu continui e alimenti, solitario e tenace, i sentieri selvaggi dimenticati da una in-civiltà tecnocratica che ha scordato ciò che tu percepisci in stille, gocciolii, segnali di nubi, venti fruscianti, rugiade sulle foglie. La stessa, sottile percezione la ritrovi nel minimalismo quotidiano che rianimi, gli ridoni una sua sacralità laica, e questa volta sono i piccoli rumori dei silenzi, degli sguardi, dei rintocchi, di un corpo che non a caso è un frutto. Anche l'idea della morte è trattata con la tua elegante delicatezza e quasi la fai accettare come la foglia autunnale che si stacca dall'albero. E il tuo stile, è una semplicità apparente, ma è molto meditato e ricamato, con un senso della misura perfetto, non una virgola di più. Sei poeta antico e moderno. Due in uno. Grazie, tuo Mauro
luglio 23