F. Di Rocco per A. Hanxhari
![]() Brindisi degli angeli
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autori: | Anila Hanxhari |
formato: | Libro |
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Brindisi degli angeli.
Parlare di Anila, della sua poesia, dopo la lettura di “Brindisi degli angeli” e racchiuderla nell’angusto segmento lirico, oppure teorizzarne gli accenti è velleitarismo dialettico che porta al nulla. Anila, è già oltre questi schemi; e riportare la sua scrittura alle scontate normalità letterarie, si cade nella trappola della marginalità. Il sistema percettivo, al cospetto del suo scrivere, (ma solo perché c’è il segno grafico, si può definire scrittura) si frantuma e si dissolve. Dunque i vecchi schemi critico-analitici non hanno valore per Anila.
Parliamo allora di lirismo cromatico, parliamo di universi che si riproducono, sfera dopo sfera, dove il centro è l’inizio del tempo, la circonferenza è dove si dissolvono le ombre; è il cerchio iconografico delle vibrazioni che stravolge la normalità. Anila, dunque, istinto rapsodico, intensità ragionata dei massimi sistemi onirici , che seppur ancora una volta indefinibili, sembrano appartenerci, ma al momento della presa, non sono più gli stessi poiché è già metamorfosi che ci sfugge. E’ la cristallina conoscenza di un tempo eterno, ma anche un mondo che non è di noi, e ancora l’orizzonte senza fine dell’anima che si concede al corpo.Leggi Anila e scopri l’inquietudine, tocchi con mano il riposo discreto e fascinante dell’intimità; ecco, la tua presenza che ti confonde lo sguardo. Ma il foglio bianco ci richiama, e Anila ci invita al miracolo. È un versificare che genera calore di lettera in lettera, ogni volte più forte, come se fossero esplosioni siderali. Scrittura certamente innovativa, atipica, uno scrivere maturo, un fluido virtuoso gravido di passione, un unicum travolgente in perenne movimento. E il foglio diventa uragano.
Francesco Di Rocco