F. Palmieri per C. Pederzani
![]() Sintesi additiva
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autori: | Carlotta Pederzani |
formato: | Libro |
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Francesco Palmieri per Carlotta Pederzani
Una lettura di “SINTESI ADDITIVA” di CARLOTTA PEDERZANI – Edizioni La Vita Felice -
La parola non ha anagrafe – ed è persino senza tempo, acronologica- quando attinge la propria forza conoscitiva, sensitiva, da quel luogo psichico profondo e memento aurorale, primordiale, di quando lo sguardo dell'Io sul mondo si fa consapevolezza, coscienza e memoria.
E' quanto accade alla giovane, giovanissima, Carlotta Pederzani, classe 1994, nelle pagine della silloge “SINTESI ADDITIVA” edita da La Vita Felice.
Si tratta di poesie scritte fra il 2009 e il 2013, vale a dire fra i quindici e i diciannove anni di età, giusto quel segmento evolutivo in cui infanzia e pubertà tramontano irreversibilmente alle spalle e l'adolescenza comincia ad aprire alle inquietudini e ai turbamenti dell'età matura. “Anche ora piove/ - Donna -/ ed è pioggia/ a bagnarti/ di disincanto”, scrive l'Autrice nella poesia “Donna” dove solo una strofa prima aveva scritto a incipit: “<> dicesti/ - Bambina -/ gridando al cielo/ la tua fiducia innocente”. E proprio in questo attrito incandescente fra due tempi di vita differenti, che diventa molto forte la tentazione di accostare, almeno sul piano del pensiero, la dialettica leopardiana di Natura benigna/matrigna che, nelle Pederzani, diventa conflitto e contraddizione fra innocenza e disincanto; vi aleggiano i motivi filosofici e le intensità emozionali, i picchi estetico-estatici e le angoscianti folgorazioni del Nulla, l'ingenuità disarmata del credente neofita e la morte di dio.
Spesso gli adulti si chiedono cos'abbiano i giovani nella testa, e neanche raramente arrivano a concludere che essi un'anima non l'abbiano, tanto è mediaticamente evidenziata la loro estraneità ad una sorta di decalogo di valori imperativi e salvifici, a condotte moralmente ed eticamente rassicuranti. E di sicuro la riprovazione adulta ha parecchi motivi concreti per mostrare il proprio muso duro; la cronaca è zeppa di imputazioni scandalistiche e scandalizzanti: dall'abuso autodistruttivo di alcool al consumo disinibito di droghe, dal sesso agito fino ai confini della pornografia allo stordimento alienante dei decibel discotecari, dall'impoverimento del linguaggio all'evaporazione del pensiero.
Ma poi capita fra le mani questo libro, il libro di una ragazza che non ha ancora vent'anni, e allora ci si rende conto del pregiudizio incistato in ogni generalizzazione, si comprende che -come sempre- ad essere sentito è ciò che fa più rumore, e che nella testa dei giovani vi è anche l'anima, un respiro spirituale profondo, un battito di cuore sintonizzato con la musica del mondo, col pensiero sotterraneo del mondo, con le domande di sempre e lo sconcerto di essere ontologicamente in sincronia con un Tutto cosmico e un Nulla storico. In sincronia con il dramma di essere prima giovani e poi adulti, bambini e vecchi, genitori e figli, “innocenza e disincanto”; ciascuno - nel tempo soggettivo - irrimediabilmente al confine ultimo di una languente gioia primaria e aurorale e ognuno ai primi passi di quel dolore che cresce ad ogni incanto perduto. E questo, Carlotta, dimostra di averlo imparato. Carlotta lo sa già.