Francesco Tomada per Stefano Guglielmin su Ciao cari
![]() Ciao cari
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autori: | Stefano Guglielmin |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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https://perigeion.wordpress.com/2016/02/13/stefano-guglielmin-ciao-cari/
(Alcuni testi della sezione “Ciao cari” erano già apparsi qui.)
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In limine
Una vita, ti dico
la puoi scrivere soltanto, fingere
che ci sia stata, unendo i fuochi
tra poco e poco: stare in sala
d’attesa quando piove, né felice
né infelice, altro non c’è.
Però fuori si muore, mi dici.
Anche dentro si muore
ti dico. E si semina altra delizia
dentro e fuori, altra sporcizia.
DALLA SEZIONE “ANONIMI”
Anonimo (con l’Alzheimer)
Dov’è finito l’amore, il luminoso amore, se non
mi riconosci, se il tuo peso mi piega, se non
mi vedi e non mi tocchi o tocchi ma non me, se non
mi parli, dov’è l’amore, il misterioso amore, se non
resta niente da scoprire, da spostare, se non
l’ingombro del tuo corpo lasso, una morte
leggera e presta molto, una liberazione.
Anonima (adolescente)
Scava il suo piccolo fiotto nero:
quel pensiero tutto spigoli e fratte
d’essere spina o cosa da butto.
Soltanto questo, in effetti:
un cuore misto a rantolo e lutto
il buio che le brucia dentro
l’erba del suo minuscolo fiorire.
Anonimo (comunista)
Dici: “Noi compagni, loro fascisti”
come se il rosso e il nero non fosse un libro
di Stendhal ma l’ultima ragione dell’ascesa.
Lei infine bacia la bocca del morto, ignara
che la storia non muove all’amore e che il bene
striscia in ciascuna leva promessa. Si ciba
la larva della svolta di cui è sazio l’eroe
in principio del viaggio: lo dice bene Ortis
al Parini, forse non letto abbastanza.
Oppure è proprio questa la sfida: stare dalla parte
dell’uovo, chiamare rosso l’aprirsi del fiore, nero
il tempo da cui viene la scimmia, l’incomodo spinoso.
Anonimo (in epigrafe)
È sempre bella la foto in epigrafe:
nessun buio alle spalle e sorriso e
luce. Il futuro nel lampo degli occhi
mentre la morte sale dai piedi
là dove non guardiamo, non tocchiamo.
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