G. Ladolfi su Atelier per A. Cellotto
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autori: | Alberto Cellotto |
formato: | Libro |
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Giuliano Ladolfi su Atelier per A. Cellotto
Alberto Cellotto, Pertiche, Milano, La Vita Felice, 2012
Che vita brulica all’interno di una zona vasta quanto una “pertica”? Chi vive al Settentrione sa a quale unità di misura geometrica si riferisce Alberto Cellotto. Qui si svolge quella “vita reale” che il poeta “vede” e trascrive nei suoi versi. “Vede”, perché, secondo Pascoli, questo è il compito di chi scrive poesia nei confronti della gente comune e traduce in “confezioni” di parole capaci di attizzare il fuoco interiore della “rivitalizzazione” della medesima sensazione. La percezione visiva («La punta delle bandiere vicino / le fabbriche, la cima ferma dell’albero») si arricchisce di contemplazione interiore («Il fiume è partenza. Ritroso / al nostro ritorno, resistente / di ogni refluo resistere»), in cui il bosco, gli occhi, l’incidente, le persone quasi quasi si “connaturano” nel paesaggio solcato dal fiume «sacro alla Patria. Piave». Cellotto non si abbandona a istante minimalistiche, anzi la sua poesia diventa una fantasmagorica rappresentazione di un’esistenza compresa in una “pertica”.