G. Tricarico per Valerio Mello
![]() La nobiltà dell'ombra - Corrispondenze
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autori: | Valerio Mello |
formato: | Libro |
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Giovanna Tricarico per Valerio Mello - articolo su Giornale Metropolitano
Angoli di Milano nelle poesie di Valerio Mello
Il nuovo libro dello scrittore verrà presentato il 7 marzo prossimo. Nella prefazione, Francesco D’Episcopo lo definisce poeta della Magna Grecia, aggiungendo che i suoi versi sono “la ricomposizione di un universo sepolto o smarrito”
LIBRI a cura di Giovanna Tricarico
Presso la Sala Grechetto di Palazzo Sormani a Milano il prossimo 7 marzo alle ore 18 lo scrittore Valerio Mello presenterà il suo nuovo libro “La nobiltà dell’ombra”. Interverranno: Alessandro Quasimodo, attore e regista, figlio del famoso scrittore siciliano e premio Nobel per la letteratura, il prof. Gianmarco Gaspari, direttore del Centro Nazionale Studi Manzoniani e professore di letteratura Italiana presso l’università degli Studi dell’Insubria. A condurre il dibattito sarà Diana Battaggia.
Il libro è un piccolo gioiello di poesie che rispecchiano gli umori e l’amore del poeta per quei posti che vede con occhi diversi. Vivendo ed abitando a Milano, Valerio Mello descrive momenti diversi della città a modo suo con pensieri poetici. Così vede il “Mattino in via Farini” guardando il colore delle piante, dei prati, o delle pietre, con lo stridio del tram che scorre sulle rotaie. Uno sguardo lo rivolge al “Cimitero Monumentale” dove “Non parlano le statue, alcune non hanno più voce, altre si spengono al sole”.
Il suo percorso va verso molte zone della città meneghina e la sua poesia si legge in un attimo. Il poeta non si ferma solo a Milano, ma fa escursioni in città marinare, non dimenticando che è nato a Agrigento.
“Fermo sulla roccia, il gabbiano dal verso stridulo/ fa cerchi nel silenzio azzurro,” così comincia la poesia dedicata ai gabbiani, da leggere col pensiero rivolto al mare dove questi uccelli impreziosiscono le rive.
Il libro di poesie si avvale della prefazione di Francesco D’Episcopo che definisce Valerio Mello poeta della Magna Grecia, scrivendo tra l’altro “Mello vive così un corpo a corpo tra l’esistere, che invoca i suoi spazi e i suoi tempi, e lo scrivere, che scandisce i ritmi segreti dell’essere, nel tentativo di sottrarli a quel velo che li avvolge e talvolta li offusca nell’inevitabile usura di un vivere quotidiano, che non prevede generalmente dentro di sé una diversa interpretazione del mondo”.