Gianni Bombaci per Agnese Coppola con «La sete della sera»

Ho letto La sete della sera di Agnese Coppola più volte e (come facevo da ragazzo sui banchi di scuola, un po’ perché mi piaceva un po’ perché gli e le insegnanti ce lo chiedevano) alcune poesie ormai le so a memoria. Inutile aggiungere qualcosa o addirittura sostituirsi alla prefazione di Rossella Tempesta e all’ottima postfazione di Roberto Comelli.
Una sola intuizione-nota mi piace qui porre (preoccupato un po’ che Agnese non la condividerà) come riflessione mia su cui meditare.
Lilith, Agnese, Eva, la ricerca del “femminile” in La sete della sera, opera aperta. Così si potrebbe compendiare il sofferto sforzo poetico di Agnese Coppola che attraverso, come dice nella bella postfazione Roberto Comelli, citando Lacan, il suo attraversare “l’esperienza che strappa il soggetto dai suoi ormeggi psico-sociali”, entra nell’agone incerto di “progenitrice di tutte le nascite”, esponendosi a tutto, e agli insulti del tempo passato, presente e futuro che si vive.
Il contenuto del libro (le poesie) non ha mai natura nostalgica o d’attesa di futuri improbabili, ma la sofferenza dell’essere in un presente denso di continue incessanti modifiche, lasciando ai lettori (e a sé stessa) i possibili se.
“Velluto/ mi scalda la parola/ senza seduta abita in me/ ogni paura/ ogni precipizio/ di giorno”, oppure “Oggi la pioggia non ha riparo/ l’amore è un consumo di scene/ gli attori dormono sul divano/ la vita una vecchia commedia/ con qualche battuta arrangiata.” (A ISA). La raccolta poetica è una e indivisibile, ma la bellezza che dimostrano quelle pochissime note prima accennate esplode in IO SONO FRIDA: Usa l’accetta, Amore,/ affila le parole/ con le mani potresti solo/ accarezzare la corteccia/ dura del tuo cuore/ sotto l’armatura appari indifeso/ io nuda nella forza. // Aspettava a capo chino un fiore/ il bacio della pioggia// Ma tu baciavi tutte con tenera forza) / Il legno già narrava del carico/ di sabbia e sale./ Io so che il mare/ si sa amare.
Siamo di fronte a una strutturazione “aperta” della forma poetica e la conservazione integrale dei momenti (o delle ansie) vissuti espone con chiarezza l’irrazionalità e il mistero della perspicacia razionale. Fuori dall’esoterismo che permea oggi tanti componimenti poetici, Agnese vive la propria poesia dentro i muri del ricordo e dell’illusione del futuro.
Leggetelo questo splendido libro.
Gianni Bombaci
La sete della sera | ||
autore: | Agnese Coppola | |
collana: | Agape | |
€ 13,30
€ 14,00
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