Lina Salvi per Eliza Macadan su Gradiva 45

Rivista Gradiva 45
Eliza Macadan, Il cane borghese, (La Vita Felice, 2013)
Un cane, per quanto borghese, quindi nutrito e imbellettato secondo il canone di un certo rango sociale, fino in fondo cibatosi, prima o poi finisce con il cedere al richiamo del suo senso più profondo, quello primitivo. La ricerca del suo istinto più selvaggio. In poche parole, non rinuncia al beneficio della libertà, leggerezza, o girovagare che sia, a cui ogni essere dotato di buon senso, dovrebbe aspirare, ogni essere resistente alla routine: le foglie piangono d’autunno/un paradiso pieno di partecipanti/ci aspetta/le piazze pubbliche/si sono spostate nel cortile/di sera incontro/un cane borghese/resistente alla routine/come me/. La poesia è qui’ ricerca anche di un’ espressione linguistica che si fa materia letteraria attingendo non dalla sua lingua materna, ma da un’ altra, eletta, adottata. L’esperimento che risulta ben riuscito, può anche intendersi come una delle tante pulsioni di ribellione di cui l’autrice tenta di esserne parte, senza concessioni retoriche o finzioni pretestuose, senza finta poesia. I suoi vecchi, (della cui storia, si attinge a piene mani), ci mostrano ferite alle dita, ciò nonostante, in un connubio di dolore fisico e tensione immaginifica restano legati al loro destino. Le ferite di cui parla l’autrice, non riguardano solo l’uomo, ma anche la natura in quanto tale: “Le montagne/sono cadute/in ginocchio. il mare trabocca in quanto tale. Ma un dato concreto, tangibile, (una collezione di monetine), sembra poter sconfiggere ogni dubbio, ogni perplessità, o qualsivoglia turbamento dell’anima, sembra avere gradito trionfo. Si è ben dentro il quadro della poesia, non inteso come recinto, steccato, ma punto da cui evolversi, per meglio dire, non v’è cielo che cada/siamo noi che saliamo. C’è anche un collegarsi al tacito trascorrere del tempo, quasi quasi che la scrittura risorga nonostante il pulsare del cuore, le sue incertezze o la propria matrice inquieta: oggi piove fango/la Terra è uscita dai gangheri/si gira nervosa da tutte le parti/prova a trovare una posizione/ adeguata/ per dormire. Poi si sogna la neve, o forse la possibilità del candore che essa ci porta, del futuro ancora da immaginare, bianco, immacolato. Quella strada da seguire, un sentiero, un percorso tutto da inscrivere. Dai propri deserti luoghi, agli inverni macchiati di sangue della Romania, o di qualsivoglia altra sponda.
Lina Salvi
Il cane borghese | ||
autore: | Eliza Macadan | |
collana: | Le Voci Italiane | |
€ 11,40
€ 12,00
|