Luisa Pianzola per Nicoletta Bidoia

«mentre sale la musica dal fondo/ a ricordare tutta la fatica/ di essere cima, burrone,/ strapiombo e quasi mai/ essere prato».  

Nicoletta Bidoia (Treviso 1968), al suo quarto libro di poesia, ha una passione che dice molto anche della sua scrittura: compone collages e teatrini di carta dove i personaggi, spesso mutuati dal mondo dell’arte, della danza e della musica, si muovono con leggerezza tra realtà e finzione. Le stesse figure, anche anonime o famigliari, popolano i suoi versi delicati ma mai eterei in un incontenibile bisogno di ricordare, condividere, tenere accanto a sé nello spazio e nel tempo. Con una lingua classica ma dagli accenti contemporanei, l’autrice ci guida nell’incontro con questi visionari compagni di viaggio non nascondendo la sua simpatia per i più semplici e talvolta sfortunati: come i coralli, fragili concrezioni esposte alle intemperie esistenziali, ma animate da un’insopprimibile fiducia nel sogno e nella bellezza.

Luisa Pianzola