N. Vacca su Bagnoli
![]() Casa di vetro
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autori: | Corrado Bagnoli |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Articolo su SATISFACTION a firma Nicola Vacca
Casa di vetro
Ha ragione Davide Rondoni quando scrive nella prefazione a Casa di vetro. Poema in tre quadri, il nuovo libro di Corrado Bagnoli appena pubblicato da La vita felice, che la poesia che racconta è in Italia una presenza importante. Oggi, però, non ci sono poeti in grado di cimentarsi seriamente con le fatiche del poema. Non lo fanno perché non ne sono capaci, ma soprattutto non lo fanno perché non è nelle loro corde l’ampio respiro del verso e soprattutto un’idea della poesia che scaturisce da una lungimirante pazienza della scrittura. Dopo La camera da letto di Attilio Bertolucci non è stato mai più scritto un romanzo in versi degno di questo genere. Corrado Bagnoli è da sempre un poeta attento a narrare, abbandonandosi sempre alla grammatica pura della parola poetica, quella concretezza della vita che è custodita in quel vero delle cose con cui fare i conti per leggere in profondità il cuore dell’uomo. Nel 2006 ha dato alle stampe Fuori i secondi, straordinario romanzo in versi in cui una solida costruzione narrativa concede alla poesia una grande possibilità di manifestarsi. Con Casa di vetro, il poeta scrive la sua opera più matura e si conferma il rappresentante più autorevole della poesia che racconta, uno dei pochi autori italiani in grado di confrontarsi con la difficile forma della scrittura poematica. “Tra i quadri e le carte anch’io che scrivo / che ho capito lì che il viaggio delle parole / passa dagli occhi , da una cosa che si vede / e si tocca , ha un odore che si deve sentire, / una forma che arriva tra gli spazi bianchi, / che parla, che ti fa ricordare e aspettare”. Comincia così il viaggio del poeta nelle tele di Pierantonio Verga, tra i più importanti allievi di Lucio Fontana. Il poema in tre quadri di Bagnoli è, infatti, un omaggio al maestro di cui ha sentito la necessità di raccontare l’avventura umana e artistica. Alle ragioni della parola poetica l’autore ha affidato gli episodi e gli incontri vissuti insieme a Verga e raccontati da lui stesso in cui arte, vita e poesia si intrecciano senza alcuna soluzione d continuità. La poesia di Bagnoli cammina nelle cose con una pazienza della scrittura che riesce a cogliere il bisogno di una verità che occorre riconoscere. Fontana racconta ai suoi allievi che quando dipingono non devono pensare al quadro ma guardare il mondo. Questa è la lezione attraverso la quale il poeta e il pittore si trovano a abitare le stanze della stessa casa: andare oltre la tela e la parola, recidere i significati per mostrare qualcosa che scaturisce dalla materia; guardare veramente il mondo nella consapevolezza dell’attraversamento. Alla poesia, come scrittura che accoglie in sé la presenza dello spazio e del tempo, Corrado Bagnoli dedica un poema magistrale sui quadri di Pierantonio Verga che abitano nelle parole,tengono dentro tutto e danno un nome alle cose.
“La grande poesia riguarda qualcosa che si trova al di là della nozione di mortalità. Al di là di ciò che è effimero. La poesia è ritmo, incantagione. È un’articolazione della parola che si può addirittura pensare come fondamento della religione, perché viene prima per così dire della religione stessa”. Così Derek Walcott, poeta che tende contemporaneamente a un monologo lirico e a un discorso narrativo, concepisce la poesia. Bagnoli, come il poeta caraibico, ha la propensione a scrivere per cicli e il suo raccontare oltre a possedere un solida costruzione ha una riconoscibile vena epica. Casa di vetro mette nero su bianco lo stare nelle cose della vita e porta l’epica nella nostra odissea quotidiana.
Nicola Vacca