Nicla Morletti per Manuela Bellodi
14.10.2014
![]() Il mio cuore è un campanile
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autori: | Manuela Bellodi |
formato: | Libro |
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Un inno struggente alla propria terra a cui l’autrice ha attinto le proprie radici, l’Emilia, devastata dal terremoto. Il campanile è il simbolo della fede per eccellenza ed anche della civiltà di un popolo e l’Emilia ne ha più di duemila che si stagliano tra i campi, il verde e i paesi. Il terremoto ha devastato tutto, in un attimo: “Chi rimetterà a posto le lancette del tempo?” Scrive l’autrice. Scorrono tra le pagine i ricordi struggenti, la Bellodi ritrova i suoi portici che sembrano guardarla con occhi stanchi, mentre la città di Modena pare invecchiata sotto il peso del tempo, i leoni del Duomo accovacciati da secoli. E la città in questi lirici versi diviene essere vivente che ha un cuore e un’anima. Manuela Bellodi, autrice dalla vena poetica, spigliata e piacevole, attraverso un linguaggio valido, schietto, accessibile a tutti, trae dalla vita e dalla natura temi attuali, scottanti e crea poesie armoniose che sgorgano dal profondo del cuore, tra memoria e sentimento, rimpianto e amore.
La sua poesia non è lasciata al caso ma elaborata nella fucina della sofferenza e del ricordo attraverso una triste esperienza di vita vissuta, che lievita in fondo al suo nobile animo e trova il modo di esprimersi mediante queste particolari e armoniche liriche che il suo sentimento capta, elabora e detta. Dal suo canto tenue e soave traspare l’amore profondo per la sua terra con il viale d’ippocastani, i vigneti di Lambrusco, gli alberi da frutto, i voli di uccelli e l’aria di festa. Ha scritto Joyce: “Quando hai una cosa, può esserti tolta. Quando tu la dai, l’hai data. Nessuno te la può rubare. E allora è tua per sempre.” E così è per i ricordi: sono nostri per sempre, non c’è uragano, tempesta o terremoto che possa portarceli via perché ormai fanno parte della nostra vita. E qui è e si perpetua l’eternità. Nicla Morletti
Anteprima del libro
Il mio cuore è un campanile
Il mio cuore è un campanile e non lo sapevo.
Lungo e sottile o più squadrato,
con l’orologio puntuale o rallentato
che di sera illuminava la piazza.
Chi rimetterà a posto le lancette del tempo?
Peppone o Don Camillo,
uniti per sempre nello stesso dolore composto,
di razza.
Il mio cuore è un campanile che ora si è spezzato.
Tutto si è capovolto, non si distingue tra cielo e prato,
tra bello e brutto,
c’è solo lutto ed è sempre uguale.
Riusciremo ancora una volta
a rammendare ogni cosa
fino al giudizio universale?
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