Novità editoriale poesia: Le sorelle - di Gabriella Musetti
![]() Le sorelle
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autori: | Gabriella Musetti |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Poesie di Gabriella Musetti con un intervento d’arte di Donatella Franchi
parte prima - Allegoria della dissipazione
per Francesca
per le cose dette
e quelle non dette
Scrivo per te queste parole
ritratta / assente /
da una foto
nell’angolo della stanza
ingombra di giochi lasciati
da una lontananza separata
Ti muovi rapida e notturna
dai vuoti giri
di una solitudine affocata
non credi nello strazio
la giornata lacerata
Tieni in mano un capo
di questo filo senza bandolo
lo sguardo duro di una sofferenza
mai apertamente sfogata
Eppure intorno hai gente
che ti ama
ti trattiene
voci e anche reticenze
a danno di uno sguardo
cupo di separazione
L’adolescenza è vuoto interiore che fiacca e travolge. Persegue i propri disegni al di là di ogni ripensamento, di ogni ragionevolezza. Proprio nell’accanimento si dà libero sfogo a un’ansia di distruzione che occorre buttar fuori, disperderla oltre i confini incerti del proprio sé. Solo la ricerca tenace di qualcosa che si avverte dentro e fuori assume senso, sebbene un senso oscuro.
parte seconda - Le sorelle
Compleanno
Ventott’anni Michela
sono una carezza sul viso
uno sguardo radioso un fremito
acceso appena sulla pelle
Tra lontani occhi parlanti e silenzi
nelle vicinanze
le bugie corrono con le gambe corte
inciampano – dietro l’angolo angusto Libera
la mente e il sorriso:
dal selciato
malsicuro al passo
qualche violetta occhieggia impertinente
la corolla appena schiusa
(aprile 2006)
Le sorelle
Le sorelle affiancate sono belle
quando camminano per Novara
lambisce il sole radente i capelli mossi
al vento rimbalza nell’aria
la giovinezza
– dagli occhi accesi –
azzurri / ogni colore ambisce
quella luce
intensamente scisso dall’iride continua
e il sorriso mostra appena
i bianchi denti che s’affacciano a godere
da luce a luce Due
giovani ragazze
che camminano su un tratto di strada
acciottolato
tra case di mattoni rossi
la piazza della chiesa – i colonnati –
i viali di ippocastani
fino ai baluardi ombrosi
dietro il castello
antico / diroccato è questa
la provincia industriosa
ricca di terre e di lavoro Imparano
la vita le sorelle
ambigua / faticosa
e quel contrasto col dolore avuto
come partenza amara / disuguale /
rimane un bozzolo incistato
al centro della tela
– là dove amore cerca / amore chiama –
nel centro cavo
a necessario compimento
Sorelle. Rapporto che unisce e distanzia, qualità dell’esserci dentro in perfetta armonia assoluta come una unica forma del sentire. E diversa, lontana, nemica. Frammenti di irritazione che scivolano nell’indeterminata malinconia di un sentimento inappagato, urgente.
Qualcosa che spinge su dal profondo, riconoscibile e taciuto. Legame intrinseco, anche quando diviene estraneo, quando fa male. Sorelle come Antigone e Ismene, Virginia e Vanessa, Emily e Charlotte e Anne. Di uno stesso padre, di una stessa madre. Diseguali amanti. Amiche in attesa di un segno che viene. Dardo che si fa strada come breccia rapida e dritta fin dentro il corpo.
Non parola, non gesto, neppure sguardo: lampo sotterraneo di condivisione.
Sorelle in equilibrio di ricerca. Complici nelle differenze. Mancarsi, aspettare.
Mia sorella e io negli anni. Una storia, più storie. Un passato comune, diversi ricordi. Sguardi che si incrociano per brevi attimi, anche se conoscono perfettamente la posizione. Il luogo e il tempo e l’accaduto, ma la memoria è altra.
Non voce estranea, della stessa fibra, come di carne e di tessuti noti. Anche sorelle gemelle segnano distanze, vivono fratture inconciliabili, sperimentate asciutte dentro i liquidi umorali.
Punto fisso nella memoria è quel volto, il volto della madre. Essere state dentro le stesse acque, ninnate dallo stesso ritmo, del cuore e del respiro, accolte nelle stesse braccia.
E le parole, le prime udite, della stessa voce.
all'interno: Donatella Franchi, From Angria to Gondal Press dal diario di Emily Brontë «Yes Anne» Il gioco delle sorelle, acquaforte (Iibretto chiuso 10x13).