Novità editoriale poesia: Tutto ciò che amo ha dentro il mare di Eva Laudace
29.11.2013
![]() Tutto ciò che amo ha dentro il mare
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autori: | Eva Laudace |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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E.L. è una voce della Sfuggenza, che non è una categoria critico letteraria, ma – attenzione – nemmeno morale [...] è una natura del dire poetico, una cosa tra l’infermità e la frenesia. Uno stile che rappresenta bene il malfermo consistere dei giorni che è al tempo stesso il motivo del loro stupendissimo svelarsi come impreveduto. Tra abisso e formicolio.
In quel che ama c’è dentro il mare, forma sfuggente del tempo. La persona amata è paragonata ad albero, altra forma imprevedibile del tempo. E non mancano poesie a madri, nonne, molto belle, molto poesie del tempo, mentre lei «abbracciatrice di nuvole» un po’ si smarrisce e si ritrova a giochicchiare con le parole e le loro musiche, dando vita in molti casi a veri incanti verbali, a un italiano pastoso di spezie centro sud, forte, contratto, ma mai pesante.
L’assunzione di oggetti feriali, di scorci di viaggio, di momenti intimi, di quasi chiacchierate nel tessuto dei versi radica sempre questa poesia in un locus di tempo e spazio.
La Sfuggenza impedisce di dire qualsiasi parola definitivamente cinica sull’esistenza. Chi avverte di esser «anziana nei gesti» non potrebbe accorgersene se non ha ancora un senso vivo del tempo, del suo formarsi. Un controtempo continuo. In questo e non in altre caratteristiche secondarie sta la “femminilità” della poesia di E.L. Non in un genere, non in un tema, ma nella natura del suo controtempo. Gli uomini sono tempo, le donne controtempo.
dalla prefazione di Davide Rondoni
dalla sezione Non esiste cuore pensante
Inaspettata quasi attesa
mi precipita addosso
la riserva.
Petalo dopo petalo
chiassa dolce e pudico
il mare tutto. Senti.
Il vento squassa sabbia e capelli
così s’alzano i vestiti
in un tiepido fastidio.
Si presta
a volte illumina
un’altra faccia.
Cosa custodisce
cosa ci protegge
cosa l’arresta.
Almeno per una notte nella vita
le stelle si bagnano piano
sull’acqua calda.
dalla sezione Tutto ciò che amo ha dentro il mare
Morire di mare
Un albero si straccia
delle foglie
gialle come miele selvatico
si scopre ridanciano
le frasche e le altre bruttezze.
Prepara la trapunta alla sua terra.
La terra si traccia
delle foglie
avulse e ferite
si copre accigliata
i boccioli i sementi tutto.
Non capisce il dono del suo albero.
Se almeno la terra
si facesse mare
e lo potesse cullare
l’albero non piangerebbe così disadorno
e quell’altra
non si scoccerebbe così vestita.
E io sarei felice
sarei perfetta
coperta di te
e tu saresti felice
saresti perfetto
ricoperto di me.
è che la terra non può essere mare
e tu non puoi essere mare.
è che l’albero invece
viene dal mare
vive di mare
e muore di te.
dalla sezione In un verso o nell’altro, oma it
Il presentimento d’amare
Racconta bugie
anche se non servono
ci crede persino
tutte le volte
o quasi.
Inutili
viltà, lei dice,
e lo sguardo si fa severo
che lo potrei imitare
almeno quello.
Al tempo di un pioppo che cade
o mi precipita in bocca
io mi dispero e disattendo
il presentimento d’amare
l'idea puntuta di ciò che cerco.
L’amore, che ancora cerco, non dice bugie
matura al sole e non secca.
è candore
è portarsi avanti
è piuttosto sincero da dire così.
***
Eva Laudace (Vasto, 1983) crede nelle persone che hanno il coraggio di dare un nome alle cose e, per questa ragione, usa un quasi pseudonimo. Fotografa, si mette in mostra volentieri ed è poeticamente corrotta.
Vincitrice nel 2013 della sezione poesia di «InediTO-Premio Colline di Torino» e finalista al «Premio Coop for Words 2013» per la poesia, pubblica il racconto E il cagnolino rise nell’omonima antologia (AA. VV. – Tespi Editore, 2009). Collabora con il Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna.
Il suo sito: www.evalaudace.com