Novità poesia - A piene mani di Alice Serrao
![]() A piene mani
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autori: | Alice Serrao |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Alice Serrao approda alla sua prima raccolta poetica in età molto giovane, ma con già alle spalle diversi anni di interesse, pratica e studio della poesia che le consentono una scrittura dotata di originalità e sicura nelle scelte stilistiche. La intensità passionale della percezione e delle esperienze si riversa nelle tematiche più ricorrenti che si articolano nelle diverse sezioni della raccolta: la tensione affettiva nelle sue diverse espressioni – nel sentimento amoroso, nella sensualità e nei rapporti famigliari in primo luogo – declinando tale tematica nell’intermittenza della relazione, nell’alternarsi di acquisizioni e perdite, riavvicinamenti e separazioni.
Domina lo scenario la forte consapevolezza di un Femminile come potenza del sentimento, oppure grazia seduttiva, corporalità vissuta ed espressa senza remore e con capacità sia di abbandono che di orgogliosa rivendicazione.
Alice Serrao si aggiunge coraggiosamente e ambiziosamente alle autrici che nella tradizione del Novecento hanno fatto del corpo come entità complessa la sede dell’esperienza e della poesia, da Ada Negri ad Antonia Pozzi ad Alda Merini, aggiungendo ora, in questa valida prova, la lingua dello studio e dell’esperienza di sé e della poesia della contemporaneità fatta di legami famigliari, di sogni potenti, di sentimento assoluto e, d’altra parte, di prime sconfitte, separazioni e prime rinascite. In questo caso tornano non solo i conti dell’amore, ma anche quelli della poesia.
dalla prefazione di Luigi Cannillo
Dalla sezione MARE DENTRO UNA CONCHIGLIA
Così tu non lo sapevi
che qualcosa di me e di te
sopravvive
come una stella
nel giro di luce dell’alba.
E sulla soglia delle sere
capita che alla dogana
ci controllino il sonno,
perché non si può più
allungare i piedi per cederti
il freddo
e tu cerchi riposo nei porti,
come una vela che smette il vento.
Ma qui non si sprofonda
trai tuoi riccioli, bruni
come la malinconia che soffia
un’eco calda
tra le foglie dei pini
in autunno.
dalla sezione A MILANO
Come spiegarti Milano
Come faccio a spiegarti Milano
in certe mattine d’autunno
gli uomini fumano – tu fumeresti –
aspettando il Treviglio.
E sempre s’incontra in uno sguardo
la notte precedente; tu non vorresti
mi guardassero le mani ed è
una congiura di coincidenze.
All’ingresso volantini del Divina,
la settimana della moda, la Feltrinelli
senza chitarre nella vetrina.
E ha un singhiozzo, stamane, Milano.
A un certo punto bisogna
lasciare stare, o diventa
chirurgia, accanimento,
bisogna smettere questa resistenza
che si fa con la poesia.
dalla sezione NON TI VEDO PIÙ, RICORDO ANCORA
Vedere
Non mi guardi più non mi riguardare,
comincia una pioggia che mischia
l’odore del pane all’asfalto;
e per amore o per spavento
vedere mi estrania ed è uguale:
cade un’ustione vasta nel niente,
la pelle un contorno.
Eppure col cuore sopra il cuore
a un punto certo – è stato!
La pioggia cadeva più forte
ombrelli chiusi, pozzanghere
in mezzo al viale.
E negli inguini ciechi ti ho patito:
quando abbiamo amato
se non salvo almeno è stato vero,
l’ansa degli occhi offriva
completamente lo sguardo.
dalla sezione CESURA
Navigli
L’irrequietudine mia passa
per il Naviglio Grande. Si specchiano
i marmi, le anime, i pulviscoli
nell’acqua tremula che innalza
guglie dove la Madonna
indora l’Occidente.
Un soffione si disintegra nell’aria,
rimasuglio degli oracoli,
e tu risali il Naviglio, come l’ospite,
quando ha smesso di essere sacro.