Novità poesia - Adua Biagioli Spadi - L'alba dei papaveri
07.07.2015
![]() L'alba dei papaveri
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autori: | Adua Biagioli Spadi |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Poesie d’amore e identità è il sottotitolo indicante due fulcri fondamentali su cui poggia lo sviluppo dei testi: l’amore con tutti i suoi volti, l’identità con la ricerca dei vari aspetti dell’Io relazionato al mondo.
I sentimenti, gli stati d’animo, gli interrogativi, le certezze e i dubbi dell’autrice sono divenuti spinta per riflettere, valutare, capire. La vita è concepita come un’avventura magica, preziosa, unica, nella quale il mistero è stupore, la speranza è sostegno vitale.
Ripercorrere la propria vita, per capirne il significato e il senso più profondo, trova spinta e sostanza nel ricordo, inteso dall’autrice come esperienza da “rivivere” con un Io diverso, capace di giusta valutazione e di più pacata riflessione.
Il ricordo è, così affrontato, analisi di se stessi, strumento per fare del nostro agire un’esperienza dalla quale trarre insegnamento.
Tutta la raccolta è un percorso, ricco e mirato, che mette a nudo un’anima, quella dell’autrice ma, nel contempo, si fa specchio per il lettore che non mancherà di individuare la propria cifra di confronto.
dalla prefazione di Ilaria Minghetti
Rosso
Mi affaccio nel rosso rubino
del rosso.
I battiti silenziosi tendono,
esplodono fuori
dal dentro,
dove lava lavora
incessante
nel sordo suono irrisolto
d’ irrequietezza che mi resiste.
Il rosso è un lago di porpora:
imprigiona con la materia
per liberarmi all’abbraccio dell’aria.
E parlo a lui quasi fosse un amore:
gli chiedo di non spegnersi
di non finire il caos del mistero;
gli chiedo di bruciarmi ancora e
ancora il volto
nelle fiamme del suo ardere.
Sì, il rosso è pietra che brilla nascosta
splende nell’organo di vita pulsante
non sa di un gelo che stermina
i fiori e li spezza.
Il rosso ha il gusto della passione
mirtillo e fragola intrisi,
può essere un sogno,
un danzante ondeggiare
di cui neppure ti accorgi.
L’assenza
Senti, come tutto quaggiù
si trasforma sotto la neve.
Il tetto spiovente è scivolo immacolato,
piegata di peso è la morbida frasca
pare onda appesa all’aria che gela.
L’azzurro bagliore mi sfugge
in opaca crosta di quercia
il fuori condensa perfino quella carezza.
Pure il mio restare in questo fermarsi
un istante biancheggia,
silenzio degli strumenti.
L’orizzonte è un altro e io
non arrivo mai.
Tutto sparisce
sotto la neve che copre,
tranne queste tue rose infuocate
che non so più guardare dentro,
nel profumo dell’assenza.
Pagina bianca
Ti osservo,
sottile come ostia
unica come nessuna
affacciata ai tuoi occhi
da dentro l’ antro
che non conosco.
Potente regina
smorzi il linguaggio scarnificato,
mistero e paura di un tuffo profondo
in cui sommersi vivono i coralli.
Sei come il futuro
come il passato
fondale addormentato.
Io mi sporgo
tenendo stretta le braccia
ai tuoi bordi,
fiume in eterno salire di un tutto
che riempie l’abisso.
Assomigli quasi al mondo
inventata per i pensieri,
invisibile mappa senza confini.