Novità poesia: Anestesia delle nevi di Eliza Macadan
06.03.2015
![]() Anestesia delle nevi
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autori: | Eliza Macadan |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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All’instabilità atmosferica, il libro aggiunge anche quella storica e morale, nonché una relativa calma emotiva, un tempo interiore con qualche eco di burrasca, ciò nonostante alcune dichiarazioni che echeggiano la finis Austriae, o una calma e decettiva apocalisse.
È questa della Macadan una poesia di energheia, di intonazioni e di virate del respiro. L’io poetico sa dire io con tutte le oscillazioni e le rifrazioni del caso.
Enunciazione, eloquio, immagini, cose, obbediscono a una interiore misura ritmica, a un fluire magmatico “fiume interiore” che li trascina verso la cadenza finale. Ogni sequenza è plurima e stipata di oggetti, aperti su più lati e prospettive. È una poesia di moto, un “andante con moto” inesorabile come il fluire dei tempi in un gorgo.
Il tempo della Macadan diviene così epocale e geologico, un’eco del rumore del tempo mandel’štamiano, o degli orizzonti mioritici di Lucian Blaga, o alle radici della grande tradizione eraclidea con il suo polemos.
dalla prefazione di Amedeo Anelli
guarisco
la terra
con i passi perduti
cavalco
la notte
con la frusta nell’aria
spavento
l’aurora
e vado a dormire
a Nord della parola
voivodi
svigoriti
inghiottono
le loro spade di cioccolato
principati
al margine del millennio
hanno bisogno di un re
figli di contadini
tirano nella storia
frecce avvelenate
nell’erba
cicale degenerate
canticchiano l’estate
la stanchezza viene nel sonno
quando non finisco mai
di raccogliere
i frutti maturati
in città
gli uccelli cantano
nel cortile dell’ospedale per gli anziani
nei giardini abbandonati
oppure sulla via francese
dove la sifilide e i gatti
blu di prussia
sono rimasti
in coda al secolo
ridono i contadini
di tanta eternità scaduta
in città
cade sul raggio
di sole
l’infanzia
sotto terra
parla le lingue
quando la chiesa
annuncia che i cimiteri
sono pieni
dalla campana
cade la morte
come le briciole dalla barba
andrò a Nord
della parola
nella siberia sintattica
il gelo muto
a cavallo sul pianeta
veglierò
la morfologia della fine