Novità poesia: Antonio Ciminiera - La stagione dell'amore assurdo
![]() La stagione dell'amore assurdo
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autori: | Antonio Ciminiera |
formato: | Libro |
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Antonio Ciminiera è senza alcun dubbio colpevole di intima confidenza, in un rapporto con la Poesia che è quello esclusivo, e socialmente pericoloso, degli amanti.
C’è nella scelta di vita, nella poesia e nella poetica [dell’autore] una forte, matura consapevolezza di sé e del proprio valore, come c’è il senso della grandissima responsabilità che investe il proprio ruolo di poeta.
Nei versi di Antonio esiste un “tu”, assai spesso femminile, cui il poeta si affida o contro cui lancia la propria sfida in un confronto serrato come con la propria anima, con la propria donna o con una propria trasfigurazione della donna. Oppure invece, ed è questo il caso più ricorrente, io credo, con la sua problematica esigentissima eppure capricciosa amante, la... Poesia.
[Ma] senza esitazioni o equivoci mostra anche tutto il coraggio di dire “io”, vale a dire il coraggio di assumere su di sé un carico di responsabilità individuali che possono anche venirgli dalla cosiddetta necessità della vita, ma che sono il portato fondamentale della scelta di sé come uomo, come poeta e anche come cittadino, costantemente, apertamente impegnato a rinnovare, a irrobustire le basi della propria, della nostra pólis, intesa nel senso più ampio, collettivo e umano possibile.
dalla prefazione di Antonino Caponnetto
La stagione dell’amore assurdo
con nessuno
divideremo l’inchiostro del nostro dolore
perché nessun marmo contiene il senso
delle nostre liquide membra
la carezza oltraggiante del sole
la falda oscura dei nostri miseri versi
È una stagione assurda e la terra geme
di un amore innocente
ma voi non dateci in pasto alla luce
che poi torniamo a risorgere
come assidui fantasmi in questa morte serena
a fare il verso alla luna
a ubriacarci di clandestina dolcezza
Spasmo di nuvole
non è un sortilegio il vento
che scuote gli alberi
l’ira della tormenta
è soltanto un equilibrio d’amore
o di morte
un uragano nel cuore
uno spasmo di nuvole
come il silenzio
L’ultima stella
il riflesso argento
della tua risaia
non disseta più
la mia voglia di penombra
e ti rapisco
come fossi l’ultima stella
l’ultima sinfonia di luce
prima del dolore