Novità poesia: Planare lo sguardo - Αιωρείται το βλέμμα di Alexandra Zambà
06.03.2015
![]() Planare lo sguardo - Αιωρείται το βλέμμα
|
|
autori: | Alexandra ZAMBÀ |
formato: | Libro |
prezzo: | |
vai alla scheda » |
Alexandra ci invita ad avere uno sguardo completamente diverso nella ricerca della verità e della realtà.
Solitamente lo sguardo tradizionale del filosofo viene rappresentato dal guardare in alto, verso il cielo stellato e più in la, a vista persa. Poi, agli inizi della civiltà moderna, troviamo lo sguardo di Galileo che esplora i mondi col telescopio. È stato rappresentato anche (nel Pensatore di Rodin) lo sguardo del saggio che guarda in basso a occhi chiusi cercando la verità nel proprio interno.
C’è anche lo sguardo rigoroso dello scienziato che osserva i particolari minimi e nascosti all’occhio nudo facendo uso del microscopio.
Vi è anche lo sguardo (al quale ci ha invitato Gramsci) che si raggiunge dalla cima della montagna, dall’alto di una torre, cioè da un vertice superiore dal quale si può guardare intorno in lontananza.
Alexandra ci invita a uno sguardo nuovo: prendere il volo dall’alto della montagna, e come l’aquila che plana il suo sguardo di cacciatore, planare lo sguardo perenne in cerca.
Luis Razeto, dalla postfazione Dialogo tra l’autrice e un amico filosofo
dalla sezione Dodici pensieri sghembi - Δώδεκα λοξές σκέψεις
1.
Planare lo sguardo perenne in cerca
e i colori
– non bastano le linee curve –
la velocità dei pensieri inghiottiti
luci nel buio
pesto di un mondo antico
e prima ancora
1.
Αιωρείται το βλέμμα αιώνια αναζητά
και τά χρώματα
– δεν αρκούν οι καμπυλωτές γραμμές –
η ταχύτητα των καταβροχθισμένων σκέψεων
λάμψη μες τη σκότη
κατάμαυρη ενός κόσμου παλιού
και πριν ακόμη
dalla sezione La perdita - Ο χαμός
1.
Non ti ho mandato via
ma avevi i tuoi dubbi
nascosti tra le labbra
chiusi nel sorriso sornione
degli anelli biondi
Quella sera infinita
a testa bassa a contare i passi
la tua giovane pelle gridava alla vita
– la visita non era per te –
la partita non era di già finita...
1.
Δεν σ’έδιωξα
είχες όμως τις αμφιβολίες σου
κρυμμένες ανάμεσα στα χείλη
κλεισμένες στο κρυφό χαμόγελο
των ξανθιών σου μπούκλων
Εκείνη την ατέρμονη βραδιά
με το κεφάλι χαμηλωμένο να μετράς βήματα
το νεανικό σου δέρμα ούρλιαζε στη ζωή
– η επίσκεψη δεν ήταν για σένα –
το παιχνίδι δεν είχε ακόμη τελειώσει...
dalla sezione Le attese - Οι αναμονές
3.
La gioia era sabbia
tritumi granelli duri
lasciati liberi girovagare in basso
senza addensare il salto ed il volo
– sgomenti riflessi –
il cuore arroccato, la pioggia scoscesa
sbriciolata la roccia
scandiva la discesa di sabbia
3.
Η χαρά ήταν άμμος
θρυμματισμένοι κόκκοι σκληροί
αφημένοι ελεύθεροι να περιπλανώνται χαμηλά
χωρίς να μαζεύουν το άλμα και το πέταγμα
– σαστισμένοι στοχασμοί–
καταφύγιο η καρδιά, η βροχή κατηφόρα
θρύψαλλα ο βράχος
συλλάβιζε την κάθοδο της άμμου