Novità poesia: Uno sguardo dalla vita di Terry Olivi
25.02.2015
![]() Uno sguardo dalla vita
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autori: | Terry Olivi |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Il libro Uno sguardo dalla vita è una raccolta di poesie che si compone di cinque sezioni diversificate per temi, interessi, aperture sull’esistente, inframezzate da una serie di haiku, brevi componimenti della poesia giapponese, con cui l’autrice ha già lunga dimestichezza, essendo essi presenti nelle sue due precedenti opere. Il rigore formale necessario agli haiku, costretti in moduli fissi, serve a delimitare qui gli spazi aperti dagli ampli temi prescelti.
Il libro è «uno sguardo dalla vita» sulla vita che della vita isola il tamburellare della pioggia, le dolci colline delle Marche, la magnolia in fiore, ma non disdegna dettagli meno tradizionalmente poetici come l’umile aratro, il bastone dei nonni, l’alluce rotto, sempre alla ricerca di occhi nuovi per raccontare la bellezza del mondo.
dalla prefazione di Giovanna Stefancich
dalla sezione CALENDARIO
Febbraio
Ha afferrato la sua lama
scintillante il cielo oggi
dopo i soffi di tramontana
che spazzano le vie,
ha sferrato il suo cavallo
di cristallo,
galoppando da Nord a Sud.
La mia mente è sveglia.
Verrà presto il canto di primavera.
Roma, 8 febbraio 2008
*
Ormai è un anno
anche nella magnolia
un cerchio in più
Velletri, 2006
dalla sezione RADICI
Radici
Le mie radici sono
oltre l’Appennino
tra montagne cilestrine
dove donne e uomini
hanno seminato sarchiato
potato ogni anno ogni giorno
con umiltà dignità semplicità
il fazzoletto in testa
la pannella davanti
un sorriso bianco
il canto nel cuore.
Le mie radici sono
le radici delle querce
i grappoli del Verdicchio dorato
sono le ciliegie di maggio
rossi orecchini da bambina
il “prete” nel letto
il parlare nelle stalle
al caldo fiato delle mucche.
Pazienti, tenaci i nostri vecchi
ci hanno insegnato un cammino
le nostre strade ci hanno portato lontano
loro non si erano mai spostati
Roma, 9 febbraio 2010
*
La mezzaluna
s’appoggia al campanile –
sarà dialogo?
Roma, Santa Maria Maggiore, 2006
dalla sezione CANTO DI CITTA'
Danza delle ombre
Blackout elettrico
nel piazzale antistante la Stazione.
Le luci bianche e rosse
delle auto intermittenti.
Ombre scivolano leggere
una dopo l’altra
con passo cadenzato
corpi che ondeggiano
atomi che si aggregano
si dividono
sotto le chiome ad ombrello
ampie dei pini.
Nel cielo silente gioca
con le nuvole la luna.
Roma, 15 novembre 2010
*
Lavando i piatti
bolle arcobaleno –
luci dell’alba
Roma, 2007
dalla sezione TEMPO FINALE
Ballata nuziale – 31 dicembre 1944
Cadeva la neve soffice e lenta,
come è d’uso in quel mese,
cadeva la neve
mentre altrove bombe granate
fuochi d’artificio mortali,
a Nord nei forni tanti bruciavano,
tanti si scioglievano nel vento.
Cadeva la neve ed i miei
in quel giorno in fondo improbabile
di quell’anno di freddo, di lutti,
abbandoni, andavano a sposarsi:
lei in cappotto lungo
color del cielo, lui in abito scuro,
giovani giovani
la speranza negli occhi
la primavera nel cuore
per un avvenire migliore,
andavano a sposarsi
in quel bianco candore.
Andavano a sposarsi su un’auto
trainata da buoi che lenti
li portavano verso un mattino diverso,
la sposa aveva paura, un po’,
non un fiore tra i capelli,
non i guanti sulle mani nude.
Come sarebbe stato il futuro?
La casa nuova? I parenti?
Ma la sposa non piangeva. Solo un
fiocco di neve sulle guance di rosa.
Roma, febbraio 2009
dalla sezione ANDANTE CON MOTO QUASI ALLEGRETTO
Storica
All’alba, prima di colazione,
mi è venuta una riflessione.
Ho più anni dello Stato di Israele,
più della nostra Costituzione,
più anni del Referendum,
ho tanti anni quanti
ne sono passati
dalla fine della guerra...
Come mi sento storica
in questo inizio di maggio
in cui le foglie sono così
teneramente verdi
e tutto parla una lingua giovane
di inizio vita...
E intanto il cappuccino
è diventato freddo!
Roma, aprile 2008