P. Lezziero per Colnaghi
![]() Da una zona d'ombra
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autori: | Luisa Colnaghi |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Paolo Lezziero per Luisa Colnaghi e "Da una zona d'ombra"
Non è certo una poesia tonante, quella di Luisa Colnaghi, quella cioè di autori che vogliono cambiare in fretta la realtà che li circonda a colpi di maglio, con mitragliatrici di parole o schiaffi di immagini.
Da una zona d'ombra, il titolo del suo volume, è invece l'ammissione di prudenza e di pudore della protagonista nell'affrontare la vita, nel cercare e trovare il suo compagno, nel buttarsi nelle difficoltà per una strada a curve/ siamo arrivati a fatica/ alla casa-rifugio- troppo solitaria- dicevi...
E fuori dalla zona d'ombra, quando ha il coraggio di andarci e prendere consapevolezza della luce del giorno, trova : una luce mi illumina/ quanto ti vedo- dura poco/ il tempo di un sorriso/ poi si spegne/ torna l'ombra, l'oblio...
La luce descritta dai versi di Luisa Colnaghi non è sempre esaltante, come un sole che ti accende e ti guida. Non è esplosiva, carica di premesse e significati, ma è solo intravista e sperata. E fuori dall'ombra appena superata ecco la fila nera di formiche/ tenaci senza peso, oppure nel vento di notte tuoni e guizzi di lampi...
Ci sono, nei suoi momenti migliori, belle e positive pennellate con i colori del mese di agosto, versi che ti fanno sentire l'odore del mare, il sapore del pesce pescato, o vedere le ombre rosse dei tramonti, la stagione delle fioriture e dei frutti.
E un rapporto a volte difficile Le tue paure nascoste/ fra pareti di pietra/sapore di eternità, oppure … il tuo volto disteso/ taceva pensieri/ frementi e ribelli...
Una poesia tormentata sostenuta però da una scrittura che scivola via senza ostacoli e si lascia assorbire dal lettore che sappia rallentare l'attenzione su ogni parola o verbo o aggettivo.
La natura è una cappa positiva o negativa ma sempre presente e ossigenante nelle sue immagini e nei suoi riti, coi silenzi lunghi delle pianure, le rugiade, i pomeriggi aridi, i pioppi assopiti, il coro delle cicale.
La scrittura della Colnaghi, dice Guido Oldani nella prefazione, sono versi per un avvento... come di chi sembra farsi un poco da parte, non per arrendersi,ma per testimoniare delicatamente di più.
Infatti è una forma di lotta gentile ma testarda nel cercare uno spazio vitale senza armi ma con la forza della parola che caccia i fantasmi e si appoggia sulle immagini, sulle suggestioni, sul volto di una persona amata. E' l'insistenza che spinge la sua capacità di cogliere emozioni e sensazioni che poi trasporta sulla lavagna della poesia.
Paolo Lezziero